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Concetti Chiave

  • Il triumphus era una celebrazione in cui il comandante vincitore, acclamato imperator, sfilava con prigionieri e insegne nemiche.
  • Le cerimonie pubbliche iniziavano con la supplicatio e proseguivano con sacrifici di animali, le cui carni venivano consumate in un banchetto rituale.
  • La divinazione era centrale nella vita romana, interpretando la volontà divina attraverso auspici e presagi come il volo degli uccelli.
  • Romolo è considerato il fondatore di Roma, noto per aver unificato persone di diverse origini in un unico gruppo civico romano.
  • La leggenda narra che Romolo e Remo, abbandonati nel Tevere, furono salvati da una lupa, che assicurò la loro sopravvivenza.

Indice

  1. Cerimonie pubbliche e leggenda di Romolo
  2. Le cerimonie pubbliche
  3. Romolo - Figura

Cerimonie pubbliche e leggenda di Romolo

Il comandante vincitore veniva acclamato imperator dai suoi soldati e il senato, se la vittoria riportata era particolarmente importante, decretava il triumphus, un corteo in cui sfilavano in testa i prigionieri e le insegne nemiche, seguiti dal generale e dai legionari.

Le cerimonie pubbliche

Le cerimonie pubbliche cominciavano sempre con la supplicatio, «preghiera», fatta in piedi, con la testa velata da un lembo della toga e con le mani aperte e sollevate. Seguiva quindi un sacrificium, «sacrificio»: esso consisteva nell’offrire agli dèi primizie o animali scelti, «vittime», chiamate hostiae, nel caso di bestiame minuto, victimae, per animali grossi. L’animale scelto veniva cosparso di farro e sale, mola salsa (da cui deriva il verbo immolare, «sacrificare»), quindi ucciso. Il suo sangue era raccolto e versato sull’altare, mentre le sue viscere erano bruciate in onore del dio. Le carni erano mangiate in solenne banchetto dai sacerdoti e dai partecipanti al rito.
La divinità era, insomma, presente in ogni aspetto della vita umana e la sua volontà poteva essere interpretata e scoperta attraverso la divinatio, «divinazione, predizione»: gli dèi, infatti, manifestavano il loro volere attraverso gli auspicia, oppure mediante omina, «presagi», come il volo degli uccelli, fulmini e tuoni.

Romolo - Figura

questa che è quella di Romolo è una delle figure più importanti della mitologia della Roma antica, dal momento che - secondo la tradizione - fu lui a fondare la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C. Il racconto della fondazione di Roma, per molti autori antichi e antichissimi,, coincide con la narrazione del rituale compiuto da Romolo insieme con gli uomini che si erano uniti a lui: si trattava di persone provenienti da zone e territori diversi e perlopiù lontani e dispersi fra loro,, destinati a fondersi e a diventare un unico gruppo civico, i cittadini (cives) romani. La provenienza eterogenea dei futuri cittadini ci fornisce importanti informazioni su quella che sarà la cultura di Roma: si tratterà di una sorta di vera e propria, città sempre pronta ad accogliere chi viene “da fuori” e a farlo diventare un cittadino romano. Questa mentalità si oppone a quella greca, fondata invece sul concetto di autoctonia: ovvero sull’importanza di essere nati sul posto (letteralmente «dalla terra») per essere cittadini. A Roma, al contrario, cittadini non si nasce, ma si diventa.
Romolo, fratello gemello di Remo, è uno dei discendenti di Enea: spesso si dice che è un uomo, la quale origine proviene quando questo nasce dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, figlia di Numitore, re albano appartenente alla stirpe dell’eroe troiano. A causa dell’invidia e della brama di potere del malvagio Amulio, fratello di Numitore, Romolo e il suo gemello Remo vengono possiamo dire abbandonati in una cesta nelle acque del Tevere. La leggenda narra che i due gemelli approdano ai piedi di un colle (il futuro colle Palatino) e vengono soccorsi e nutriti, prodigiosamente, da una lupa, che consente la loro sopravvivenza infrangendo così il perfido disegno di Amulio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato delle cerimonie pubbliche nella Roma antica?
  2. Le cerimonie pubbliche erano fondamentali nella Roma antica, iniziando con la supplicatio e proseguendo con il sacrificium, per onorare gli dèi e interpretare la loro volontà attraverso la divinatio.

  3. Chi era Romolo secondo la leggenda romana?
  4. Romolo è una figura centrale nella mitologia romana, noto per aver fondato Roma il 21 aprile del 753 a.C., e per essere il fratello gemello di Remo e discendente di Enea.

  5. Come venivano interpretati i segni divini nella cultura romana?
  6. I segni divini venivano interpretati attraverso la divinatio, con manifestazioni come gli auspicia e gli omina, che includevano il volo degli uccelli e i fenomeni atmosferici come fulmini e tuoni.

  7. Qual è la differenza tra la mentalità romana e quella greca riguardo alla cittadinanza?
  8. La mentalità romana era inclusiva, accogliendo persone da diverse origini come cittadini, mentre quella greca si basava sull'autoctonia, l'importanza di essere nati sul posto per essere cittadini.

  9. Qual è la storia dell'infanzia di Romolo e Remo secondo la leggenda?
  10. Secondo la leggenda, Romolo e Remo furono abbandonati nel Tevere a causa di Amulio, ma furono salvati e nutriti da una lupa, che permise loro di sopravvivere e crescere.

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