Concetti Chiave
- Il triumphus era una celebrazione in cui il comandante vincitore, acclamato imperator, sfilava con prigionieri e insegne nemiche.
- Le cerimonie pubbliche iniziavano con la supplicatio e proseguivano con sacrifici di animali, le cui carni venivano consumate in un banchetto rituale.
- La divinazione era centrale nella vita romana, interpretando la volontà divina attraverso auspici e presagi come il volo degli uccelli.
- Romolo è considerato il fondatore di Roma, noto per aver unificato persone di diverse origini in un unico gruppo civico romano.
- La leggenda narra che Romolo e Remo, abbandonati nel Tevere, furono salvati da una lupa, che assicurò la loro sopravvivenza.
Cerimonie pubbliche e leggenda di Romolo
Il comandante vincitore veniva acclamato imperator dai suoi soldati e il senato, se la vittoria riportata era particolarmente importante, decretava il triumphus, un corteo in cui sfilavano in testa i prigionieri e le insegne nemiche, seguiti dal generale e dai legionari.
Le cerimonie pubbliche
Le cerimonie pubbliche cominciavano sempre con la supplicatio, «preghiera», fatta in piedi, con la testa velata da un lembo della toga e con le mani aperte e sollevate. Seguiva quindi un sacrificium, «sacrificio»: esso consisteva nell’offrire agli dèi primizie o animali scelti, «vittime», chiamate hostiae, nel caso di bestiame minuto, victimae, per animali grossi. L’animale scelto veniva cosparso di farro e sale, mola salsa (da cui deriva il verbo immolare, «sacrificare»), quindi ucciso. Il suo sangue era raccolto e versato sull’altare, mentre le sue viscere erano bruciate in onore del dio. Le carni erano mangiate in solenne banchetto dai sacerdoti e dai partecipanti al rito.La divinità era, insomma, presente in ogni aspetto della vita umana e la sua volontà poteva essere interpretata e scoperta attraverso la divinatio, «divinazione, predizione»: gli dèi, infatti, manifestavano il loro volere attraverso gli auspicia, oppure mediante omina, «presagi», come il volo degli uccelli, fulmini e tuoni.
Romolo - Figura
questa che è quella di Romolo è una delle figure più importanti della mitologia della Roma antica, dal momento che - secondo la tradizione - fu lui a fondare la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C. Il racconto della fondazione di Roma, per molti autori antichi e antichissimi,, coincide con la narrazione del rituale compiuto da Romolo insieme con gli uomini che si erano uniti a lui: si trattava di persone provenienti da zone e territori diversi e perlopiù lontani e dispersi fra loro,, destinati a fondersi e a diventare un unico gruppo civico, i cittadini (cives) romani. La provenienza eterogenea dei futuri cittadini ci fornisce importanti informazioni su quella che sarà la cultura di Roma: si tratterà di una sorta di vera e propria, città sempre pronta ad accogliere chi viene “da fuori” e a farlo diventare un cittadino romano. Questa mentalità si oppone a quella greca, fondata invece sul concetto di autoctonia: ovvero sull’importanza di essere nati sul posto (letteralmente «dalla terra») per essere cittadini. A Roma, al contrario, cittadini non si nasce, ma si diventa.Romolo, fratello gemello di Remo, è uno dei discendenti di Enea: spesso si dice che è un uomo, la quale origine proviene quando questo nasce dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, figlia di Numitore, re albano appartenente alla stirpe dell’eroe troiano. A causa dell’invidia e della brama di potere del malvagio Amulio, fratello di Numitore, Romolo e il suo gemello Remo vengono possiamo dire abbandonati in una cesta nelle acque del Tevere. La leggenda narra che i due gemelli approdano ai piedi di un colle (il futuro colle Palatino) e vengono soccorsi e nutriti, prodigiosamente, da una lupa, che consente la loro sopravvivenza infrangendo così il perfido disegno di Amulio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato delle cerimonie pubbliche nella Roma antica?
- Chi era Romolo secondo la leggenda romana?
- Come venivano interpretati i segni divini nella cultura romana?
- Qual è la differenza tra la mentalità romana e quella greca riguardo alla cittadinanza?
- Qual è la storia dell'infanzia di Romolo e Remo secondo la leggenda?
Le cerimonie pubbliche erano fondamentali nella Roma antica, iniziando con la supplicatio e proseguendo con il sacrificium, per onorare gli dèi e interpretare la loro volontà attraverso la divinatio.
Romolo è una figura centrale nella mitologia romana, noto per aver fondato Roma il 21 aprile del 753 a.C., e per essere il fratello gemello di Remo e discendente di Enea.
I segni divini venivano interpretati attraverso la divinatio, con manifestazioni come gli auspicia e gli omina, che includevano il volo degli uccelli e i fenomeni atmosferici come fulmini e tuoni.
La mentalità romana era inclusiva, accogliendo persone da diverse origini come cittadini, mentre quella greca si basava sull'autoctonia, l'importanza di essere nati sul posto per essere cittadini.
Secondo la leggenda, Romolo e Remo furono abbandonati nel Tevere a causa di Amulio, ma furono salvati e nutriti da una lupa, che permise loro di sopravvivere e crescere.