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Concetti Chiave

  • L'espansione delle periferie europee è legata all'industrializzazione e ai cambiamenti post-bellici che hanno spinto molte famiglie fuori dai centri storici.
  • Le periferie hanno subito un degrado ambientale, urbanistico e architettonico, spesso a causa della speculazione edilizia e dell'uso di materiali di bassa qualità.
  • Queste aree sono spesso carenti di servizi sociali, culturali e ricreativi, trasformandosi in "quartieri dormitorio" con scarsa partecipazione sociale.
  • Il degrado sociale delle periferie si manifesta in fenomeni di marginalità, disoccupazione, dispersione scolastica e microcriminalità.
  • Conflittualità sociale e interetnica sono accentuate nei quartieri periferici, spesso viste come ambienti pericolosi e teatro di disordini e intolleranze.

Indice

  1. Nascita delle periferie europee
  2. Problemi sociali e criminalità
  3. Conflittualità interetnica e intolleranza

Nascita delle periferie europee

Storicamente la nascita delle periferie europee presuppone il sorgere della città moderna, in particolare l'abbattimento o comunque disuso delle vecchie cinte murarie che permettono l'espansione della realtà urbana oltre centri storici. Le modalità di tale espansione sono legate a diverse dinamiche: la prima è lo sviluppo dell'industrializzazione, il fenomeno si accresce dopo il secondo conflitto mondiale, anche perché le conseguenze del conflitto spingono molte famiglie lasciare le campagne o contesti economicamente più arretrati.

Nelle zone periferiche confluiscono persone che prima vivevano nei centri storici, costretti ad abbandonare le loro antiche residenze in seguito opere pubbliche di riqualificazione. Per far fronte alle esigenze abitative di questa moltitudine si cominciano a costruire nuovi alloggi, palazzi, quartieri: nascono così le case popolari del nostro paese.Con la crisi del settore industriale, la crescita dei tassi di disoccupazione, la popolazione delle periferie ha cambiato aspetto. Alle famiglie operaie degli anni 50 e 60 si sono affiancati, spesso sovrapposti, nuovi soggetti: persone disoccupate, anziani soli e in difficoltà economica, individui o nuclei familiari stranieri. La periferia è divenuta in qualche modo una terra di tutti e di nessuno: equidistante dai quartieri eleganti e sicuri del centro storico.La configurazione assunta dalle periferie ha seguito dunque da vicino le trasformazioni del tessuto urbano e dello stesso concetto di città. Alla parola periferia si è soliti abbinare il concetto di degrado, ossia del deterioramento, incuria, decadenza. Il degrado delle periferie è innanzitutto un degrado ambientale.

La speculazione edilizia, cioè la volontà di realizzare rapidi profitti grazie all'attività costruttiva, spesso comprando terreni agricoli a basso costo ha comportato una pesante opera di alterazione a carico dell'ambiente naturale.Inoltre il degrado delle periferie è anche di tipo urbanistico e architettonico. Gli edifici eretti negli anni del grande boom delle costruzioni sono stati spesso realizzati con materiali di mediocre qualità, senza alcun criterio estetico; si parla quindi di abusivismo edilizio proprio per indicare la realizzazione di edifici con caratteristiche non conformi alle regole di costruzione. I sobborghi periferici, inoltre, sono stati pensati come quartieri dormitorio: luoghi in cui le persone si ritirano alla fine della giornata rientrando nella propria abitazione dopo il lavoro. Mancano spesso in queste zone centri di aggregazione, servizi ricreativi e culturali, luoghi di partecipazione sociale e politica.

Problemi sociali e criminalità

Il degrado principale delle periferie è però quello di tipo sociale. Alle zone periferiche si associano infatti più frequentemente fenomeni di marginalità e disagio: famiglie a bassissimo reddito, alta percentuale di soggetti senza un impiego, elevata dispersione scolastica, microcriminalità, violenza e razzismo spesso rafforzati dal pregiudizio sociale. Alcuni temi di interesse sociologico si sono imposti all'attenzione dell'opinione pubblica e alla riflessione degli studiosi.Una questione molto dibattuta è quella della maggiore frequenza con cui nei quartieri periferici si riscontrano atti di criminalità o condotte devianti. Nell'opinione pubblica è diffusa l'idea della periferia come ambiente pericoloso, teatro più probabile di scippi, aggressioni, stupri o altri reati. Tale idea da un lato esprime la convinzione che le condizioni degradate della periferia lasciano più facilmente il soggetto solo di fronte al crimine. In un quartiere dove è carente illuminazione, insufficiente o occasionale il presidio delle forze dell'ordine è probabilmente più facile essere derubati o aggrediti.

Conflittualità interetnica e intolleranza

La preoccupazione per le condotte devianti all'interno delle periferie si collega un altro importante argomento di dibattito, quello della conflittualità sociale che le attraversa; in particolare la conflittualità interetnica, in seguito all’ intensificarsi dei flussi migratori verso l'Europa e la presenza sempre più frequente di persone e famiglie straniere. Si sono verificati due fenomeni tra loro complementari. Da un lato, le periferie sono state teatro di disordini e violenze che hanno avuto come protagonista la popolazione straniera, soprattutto quella giovanile. Dall'altro si è assistito, anche nel nostro paese, a episodi di intolleranza e di insofferenza nei confronti degli immigrati da parte della popolazione autoctona, sfociati in diverse occasioni in veri e propri atti di violenza xenofoba.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le cause storiche della nascita delle periferie europee?
  2. La nascita delle periferie europee è legata all'espansione urbana oltre i centri storici, favorita dall'abbattimento delle cinte murarie e dallo sviluppo dell'industrializzazione, specialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale.

  3. Come è cambiata la popolazione delle periferie nel tempo?
  4. La popolazione delle periferie è cambiata con la crisi industriale, passando da famiglie operaie a includere disoccupati, anziani in difficoltà economica e famiglie straniere.

  5. Quali sono i principali problemi associati al degrado delle periferie?
  6. I problemi principali includono il degrado ambientale, urbanistico e architettonico, con edifici di bassa qualità e mancanza di servizi sociali, ricreativi e culturali.

  7. Quali fenomeni sociali sono più frequenti nelle periferie?
  8. Nelle periferie si riscontrano fenomeni di marginalità, disagio, microcriminalità, violenza e razzismo, spesso legati a pregiudizi sociali e condizioni di vita degradate.

  9. Come si manifesta la conflittualità sociale nelle periferie?
  10. La conflittualità sociale si manifesta attraverso disordini e violenze interetniche, con episodi di intolleranza e violenza xenofoba tra popolazione autoctona e immigrati.

Domande e risposte