Concetti Chiave
- I mass media, considerati agenti di socializzazione, influenzano le competenze sociali senza rapporti interpersonali diretti, agendo su contenuti mentali e coscienze.
- La televisione è il mezzo più influente, con una massiccia esposizione che inizia già nei bambini di sei mesi e varia con l'età, aumentando nella preadolescenza e nella vecchiaia.
- La TV insegna modelli comportamentali, ruoli sociali e stili di vita, influenzando atteggiamenti e creando pregiudizi e stereotipi attraverso suggerimenti taciti.
- Contribuisce alla creazione di rappresentazioni sociali, divulgando conoscenze scientifiche e influenzando la percezione comune della realtà.
- La televisione influenza la definizione della realtà sociale, selezionando argomenti prioritari e influenzando le logiche interpersonali e la comprensione della società.
I MASS MEDIA
Indice
Il ruolo dei mass media
Comunemente vengono considerati come occasioni di svago e mezzi per tenersi informati, ma sociologi e psicologi li definiscono come agenti di socializzazione, ovvero quelle realtà formative con cui gli individui acquistano le competenze tipiche della vita sociale.
I media non implicano rapporti interpersonali, non esercitano quindi un controllo sociale di tipo esterno, ma agiscono sui contenuti mentali e sulle coscienze.
L'influenza della televisione
Il mezzo più discusso e studiato è la televisione: nella nostra civiltà c’è una massiccia esposizione a questo mezzo; si comincia a farne esperienza molto presto:
- Sei mesi: i bambini iniziano a provare interesse per le scene televisive e cominciano a seguirle; se la trasmissione è disturbata, si mostrano infastiditi;
- Due anni: Telespettatori, ovvero le persone che guardano intenzionalmente e consapevolmente la televisione; in questa età si verifica una piccola rivoluzione cognitiva, il bambino migliora il suo linguaggio e la comprensione, si rafforza la memoria operativa che consente di seguire le vicende sceniche, si sviluppa l’empatia che permette la partecipazione emotiva e il bambino è in grado di distinguere tra finzione e realtà.
- Tre-quattro anni: Consumatori, ovvero persone che dedicano sistematicamente parte del proprio tempo alla tv.
Le ore passate davanti alla televisione:
- aumentano nella preadolescenza;
- Diminuiscono nell’adolescenza, poiché intorno ai 15-16 anni i ragazzi hanno più probabilità di stare fuori casa e nascono altri interessi;
- Nell’età adulta il tempo è uguale a quello dell’adolescenza;
- Dopo i 50-60 anni, il tempo aumenta sempre più;
- Nella vecchiaia è molto alto.
Modelli e atteggiamenti televisivi
Dalla televisione vengono appresi diversi tipi di contenuti.
1. MODELLI COMPORTAMENTALI, SCRIPTS, RUOLI E STILI DI VITA
La televisione mostra come agire nei contesti della vita sociale, in quanto suggerisce come fare la cose, mette in scena strip, ovvero degli schemi comportamentali da tenere in specifiche situazioni ( per esempio come ci si comporta quando si è al ristorante); presenta ruoli; fa entrare in ambienti sociali differenti (colleges, caserme, prigioni).
2. ATTEGGIAMENTI, ovvero delle posizioni di favore o sfavore verso un oggetto.
PREGIUDIZI = atteggiamenti condivisi verso gruppi sociali;
STEREOTIPI = raffigurazioni condivise di gruppi sociali.
Al di là di ciò che si dice direttamente, contano molto i suggerimenti taciti (per esempio i ruoli che le donne rivestono nei film).
L’effetto della tv è maggiore se riguarda gruppi con i quali abbiamo poche opportunità di contatto.
E’ stato identificato un fenomeno noto come spirale del silenzio: se la tv suggerisce stereotipi e pregiudizi le persone sono portate a credere che siano quelle dominanti e a non assumere posizioni di dissenso rispetto alla maggioranza.
3. RAPPRESENTAZIONI SOCIALI
Rappresentazioni e realtà mediatica
La tv ha contribuito alla moltiplicazione della rappresentazioni sociali (conoscenze di senso comune che le persone elaborano a partire da saperi scientifici) nella nostra civiltà, poiché ha il ruolo di divulgare le scienze.
4. DEFINIZIONE DELLA REALTÀ’
Influisce su di essa, perché seleziona e tratta solamente alcuni argomenti come prioritari e determina l’idea del mondo che la gente si fa.
5. LOGICHE INTERPERSONALI PROFONDE
Incide sui modi di ragionare nelle conoscenze della realtà sociale. la socializzazione televisiva produce indiviudi tesi a dilatare il presente a sottovalutare gli squilibri di forza presenti nella società. (Golding)
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dei mass media nella socializzazione secondo sociologi e psicologi?
- A che età i bambini iniziano a interagire con la televisione e come evolve il loro rapporto con essa?
- Come varia il tempo dedicato alla televisione nelle diverse fasi della vita?
- Quali tipi di contenuti vengono appresi dalla televisione?
- Cos'è la "spirale del silenzio" e come è influenzata dalla televisione?
I mass media sono considerati agenti di socializzazione che aiutano gli individui ad acquisire competenze sociali, influenzando i contenuti mentali e le coscienze senza rapporti interpersonali diretti.
I bambini iniziano a mostrare interesse per la televisione a sei mesi, diventano telespettatori consapevoli a due anni e consumatori sistematici a tre-quattro anni, con un'evoluzione delle capacità cognitive e di comprensione.
Il tempo aumenta nella preadolescenza, diminuisce nell'adolescenza, rimane stabile nell'età adulta e aumenta nuovamente dopo i 50-60 anni, raggiungendo livelli molto alti nella vecchiaia.
Dalla televisione si apprendono modelli comportamentali, atteggiamenti, rappresentazioni sociali, definizioni della realtà e logiche interpersonali profonde.
La "spirale del silenzio" è un fenomeno in cui le persone, influenzate da stereotipi e pregiudizi suggeriti dalla televisione, tendono a credere che queste opinioni siano dominanti e evitano di esprimere dissenso.