Concetti Chiave
- Durkheim sottolinea l'aumento dell'anomia e dei suicidi nella società moderna, attribuendolo alla disintegrazione delle norme sociali.
- Durkheim propone che le associazioni professionali, o "corporazioni", possano integrare gli individui nella comunità, sostituendo il ruolo delle religioni tradizionali in crisi.
- Pareto distingue tra condotte logiche ed illogiche, indicando che la sociologia si occupa delle seconde e non necessariamente porta a una razionalizzazione sociale.
- Pareto identifica quattro variabili fondamentali nella vita sociale: interessi, residui, derivazioni ed eterogeneità sociale, con un focus sulla separazione tra masse e élites.
- La teoria delle élites di Pareto descrive la storia come un avvicendamento di élites, piuttosto che una lotta di classe, e diventa centrale nei dibattiti teorici del Novecento.
Indice
Principio di differenziazione e anomia
Nella società moderna si è affermato il principio di differenziazione, il riconoscimento del valore dell’individuo, ma, con esso, è anche aumentata l’anomia, a causa della disintegrazione delle norme, e, quindi, di una debole integrazione dell’individuo nella società, fra i suoi simili.
Ne è una riprova l’aumento del numero dei suicidi nella società attuale.Ruolo delle associazioni professionali
Durkheim affida alle associazioni professionali, alle “corporazioni”, il compito dell’integrazione degli individui nella comunità. La scienza è venuta progressivamente erodendo e mettendo in crisi le religioni tradizionali (che dividono il mondo in una sfera sacra ed in una profana) e che sono ormai in crisi.
Pareto e la razionalizzazione sociale
Pareto pensa che i progressi della scienza non comportino un processo di razionalizzazione della società. Oggetto dell’economia sono le condotte logiche dell’individuo, della sociologia le condotte non logiche, che essa cerca di spiegare. Nella vita sociale operano quattro variabili fondamentali: interessi, residui (prodotti da istinti), derivazioni (cioè ideologie, o giustificazioni a posteriori degli atti) ed eterogeneità sociale, di cui è massima manifestazione la separazione fra le masse dei governati e le élites. Mentre nelle masse prevalgono orientamenti irrazionali, nelle élites tendono a prevalere forme di razionalizzazione della condotta. La storia non è storia di lotte di classe, ma “è in gran parte la storia del succedersi delle aristocrazie”, è segnata dalla circolazione delle élites, dall’avvicendarsi, nel tempo, di nuove élites alle vecchie.
La teoria delle élites sarà oggetto di un vivacissimo confronto teorico per tutta la prima metà del Novecento