Concetti Chiave
- La crescente connessione in rete degli oggetti solleva importanti dilemmi etici e morali, soprattutto riguardo alle decisioni che potrebbero influire sulla vita umana.
- Le auto senza conducente pongono interrogativi su chi sia il responsabile delle decisioni in situazioni di emergenza: il programmatore, il produttore o nessuno.
- L'avanzamento tecnologico è inevitabile, ma porta con sé una certa nostalgia per tempi in cui i dilemmi erano meno complessi.
- Il rischio di hacking su veicoli connessi non è più fantascienza, come dimostrato da un giornalista di Wired che ha subito un attacco mentre guidava una Jeep Cherokee.
- L'uomo sta gradualmente delegando alle macchine decisioni che un tempo erano di sua esclusiva competenza, vivendo in una realtà sempre più digitalizzata.
Deriva sociale
Questa deriva porta inevitabilmente alla ribalta delle serie implicazioni etiche e morali.
Cosa succederà un domani quando gli oggetti connessi in rete o la rete stessa saranno chiamati anche a prendere decisioni che interessano la vita stessa dell’uomo.
Ad esempio se una vettura senza conducente, realtà fra non molto tempo adottabile, avesse come unica alternativa all’investimento di un bambino che sta attraversando la strada, quella di puntare verso il marciapiede percorso in quel momento dai pedoni, come orienterà la sua scelta? Chi sarà il responsabile di tale scelta? Forse il programmatore che ha fisicamente scritto il codice di controllo dell’auto piuttosto del produttore? Oppure nessuno?
Questo è solo uno degli esempi che potrebbero capitare in un domani non troppo lontano.
Certamente al progresso e all’avanzare della tecnologia non possiamo opporci, ma a questo punto quanta nostalgia e leggerezza per il tempo passato quando l’unico dilemma a cui eravamo chiamati poteva essere se era meglio la musica dei Beatles o dei Rolling Stones oppure se Maradona era meglio di Pelè!
Questo scenario da incubo, della nostra macchina infettata da un virus informatico, nelle mani di qualche malintenzionato seduto tranquillamente davanti al suo computer magari a centinaia di chilometri di distanza, purtroppo non è più solo lo scenario degno del miglior film di fantascienza ma è stato dimostrato e provato sulla pelle da un giornalista della Wired, famosa rivista di tecnologia degli Stati Uniti, che ha fatto da cavia, trovandosi sulla sua Jeep Cherokee, fuori controllo e comandata a distanza da due hacker.
In conclusione possiamo evidenziare che l’uomo, ormai sempre più inserito in una realtà globale e digitalizzata, sta sempre di più delegando alle macchine e alla realtà digitale decisioni che sono sempre state di suo esclusivo appannaggio.