Concetti Chiave
- Il bullismo è un fenomeno globale, emerso negli anni '70, che coinvolge bambini in paesi occidentali e occidentalizzati, con casi significativi in Gran Bretagna e Italia.
- Le vittime del bullismo spesso non riescono a esprimere il loro disagio a causa di paura, vergogna e senso di colpa, mentre gli astanti restano passivi per timore di ritorsioni o per divertimento.
- Il bullismo si manifesta in diverse forme: quello maschile tende ad essere fisico e visibile, mentre quello femminile è più sottile e psicologico, basato su calunnia e isolamento sociale.
- Il bullismo si basa su una disparità di potere tra aggressore e vittima e spesso coinvolge un piccolo gruppo di bulli, capeggiato da un leader e due luogotenenti.
- La formazione dei bulli è influenzata dall'ambiente familiare, caratterizzato da forte conflittualità e mancanza di empatia, che porta a una crescita senza la capacità di comprendere i sentimenti propri e altrui.
Indice
Origini del fenomeno del bullismo
Questo fenomeno emerge dopo suicidi in G.B., Norvegia e Svezia negli anni '70. Orwnes, psicologo norvegese, scoprì con una ricerca che 1 bambino su 7 è vittima di abusi da parte di uno o più compagni. Le vittime di questo fenomeno non riescono a parlare per paura, vergogna e senso di colpa. Molti bambini, gli astanti, conoscono la situazione ma non fanno nulla per impedirla sia per la paura di essere presi di mira, sia per il divertimento che li porta a partecipare agli atti.
Bullismo nelle scuole
Il bullismo è fenomeno presente in tutti i paesi occidentali e occidentalizzati, soprattutto G.B. e Italia: a Firenze il 46% delle scuole elementari afferma di esserne stato vittima (1,2 mln). Benché emersa da poco la prevaricazione tra bambini è sempre esistita: fenomeni come l'esclusione, l'isolamento, il rifiuto sono dinamiche normali della vita di gruppo, che si alternano. Nel bullismo questi meccanismi sono potenziati: non c'è alternanza ma la vittima è presa di mira in continuazione, tanto da perdere la sua dignità da essere umiliata e subire spesso violenze: è però l'unica a sentirsi in colpa, convincendosi di essere una nullità, di meritarsi di essere trattato così per la sua viltà, inettitudine. Il bullismo è più presente nelle elementari anche se sfocia in tragedie nelle medie.
Differenze di genere nel bullismo
Il bullismo può essere anche femminile: differisce dal maschile nelle strategie utilizzate per emarginare la vittima. Se i maschi usano metodi fisici, rozzi, basati sulla forza e sulla minaccia, le femmine preferiscono strategie più sottili, indirette, raffinate, basate sull'astuzia: non cercano lo spettacolo ma occultano la loro crudeltà; utilizzano la calunnia, la colpevolizzazione, la maldicenza e hanno come obbiettivo l'isolamento dal gruppo. Entrambi i tipi di bullismo si basano su una disparità di forza tra aggressore e aggredito, fisica nei maschi, psicologica nelle femmine, ed entrambi non si fanno scoprire dagli adulti secondo la frase "forte con i deboli, debole con i forti".
Caratteristiche dei bulli
I bulli suscitano paura ma se all'inizio riscuotono popolarità questa va scemando, trovandosi così arroccati solitamente in un trio: un leader e due luogotenenti. Il bullismo non è fenomeno tipico delle metropoli e non dipende dal censo della famiglia ma dall'educazione ricevuta dai bambini. I bulli non sanno cos'è l'empatia (insensibili ai sentimenti) tanto da non avere relazioni significative. Spesso all'età di 2 anni (l'età dei no, dell'affermazione dell'identità) durante crisi di violenza sono stati lasciati a loro stessi o repressi troppo dai genitori: ciò ha fatto aumentare l'aggressività.
Influenza del clima familiare
Il clima famigliare influisce in modo determinante sulla formazione dei bulli e presenta quasi sempre le stesse caratteristiche: forte conflittualità tra i genitori più o meno esplicitamente espressa, mancanza di empatia verso i figli i quali non sanno quindi leggere le emozioni e i sentimenti prima su di loro e poi sugli altri; proprio perché non sanno cos'è l'empatia i bulli non hanno né colpa né vergogna in quando non sanno cosa sono (analfabetismo sentimentale). L'indifferenza "respirata" da piccoli li rende indifferenti tanto da ridere dei loro soprusi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del fenomeno del bullismo e come si manifesta?
- Quali sono le differenze tra il bullismo maschile e femminile?
- Quali sono le cause principali che portano alla formazione di un bullo?
- Come si comportano gli astanti di fronte al bullismo e perché?
Il bullismo è emerso come fenomeno riconosciuto negli anni '70 dopo suicidi in G.B., Norvegia e Svezia. Si manifesta attraverso abusi continui da parte di uno o più compagni, con le vittime che spesso non riescono a parlare per paura, vergogna e senso di colpa.
Il bullismo maschile utilizza metodi fisici e basati sulla forza, mentre quello femminile impiega strategie più sottili e indirette, come la calunnia e la maldicenza, mirate all'isolamento della vittima.
La formazione di un bullo è influenzata dal clima famigliare, caratterizzato da conflittualità tra i genitori e mancanza di empatia verso i figli. Questo porta i bulli a non sviluppare empatia e a non provare colpa o vergogna.
Gli astanti spesso conoscono la situazione ma non intervengono per paura di essere presi di mira o per il divertimento che provano nel partecipare agli atti di bullismo.