Concetti Chiave
- Carlo Goldoni abbandona gli studi di logica e filosofia per unirsi a una compagnia teatrale, mostrando fin da giovane la sua passione per il teatro.
- Goldoni è riconosciuto per la sua riforma teatrale che introduce copioni scritti e trame realistiche, abbandonando le volgarità e maschere tradizionali.
- La riforma di Goldoni, sebbene osteggiata da alcuni, porta a una maggiore autenticità nei personaggi, interpretati da attori che riescono a dargli vita e personalità.
- La Locandiera, capolavoro di Goldoni, narra l'ingegno di Mirandolina, una locandiera che gestisce abilmente i suoi pretendenti, rivelando la decadenza dell'aristocrazia e l'astuzia della borghesia.
- La critica apprezza il realismo e la complessità dei personaggi della Locandiera, che riflettono fedelmente la società del tempo.
Gli inizi di Goldoni
Nel 1707, inizia a seguire corsi di logica e filosofia ma li abbandona per fuggire con una compagnia teatrale.
Frequenta anche corsi di giurisprudenza ma viene espulso per aver scritto una satira su alcune ragazze della città.
Per tutta la vita Goldoni combatterà con due tratti del suo carattere: L'ossessione per il denaro e l'irrequeietezza che lo rendeva impulsivo.
Goldoni cominciò scrivendo intermezzi comici per non far annoiare il pubblico tra un atto e l'altro di un melodramma.
A 24 anni è costretto a farsi carico della famiglia, diviene quindi avvocato a Venezia, ma deve presto abbandonare la città a causa di una disavventura amorosa.
La riforma teatrale di Goldoni
Con Goldoni iniziò la riforma teatrale, che puo essere sintetizzata in pochi punti:
La preferenza per i copioni scritti ai canovacci;
La creazione di trame più realistiche, più vicine al popolo;
L'abbandono delle volgarità e delle maschere.
Queste novità però non sono gradite da tutti, soprattutto dai sostenitori del suo rivale Pietro Chiari, per questo Goldoni sfidò il suo rivale affermando che avrebbe scritto sedici commedie al posto di otto per la stagione teatrale successiva, riusci nell'intento e acquisi nuovo pubblico.
Con la riforma, le compagnie teatrali cominciarono ad affidare le parti agli attori che riuscivano ad interpretarle al meglio, dando personalità ai personaggi che da tempo erano banali e volgari.
Goldoni applicò anche riforme tecniche e puntò ad una comicità che riuscisse ad istruire il proprio pubblico oltre che divertirlo.
La Locandiera: il capolavoro
Considerato il capolavoro di Goldoni, La Locandiera tratta la storia di Mirandolina, una giovane donna intelligente e scaltra che riesce a tener testa ai suoi pretendenti:
Fabrizio, buono e devoto;
Il Conte D'Albafiorita, che pensa di poter comprare tutto e tutti;
Il Marchese di Forlimpopoli, che ha un titolo altiosonante;
Il Cavaliere di Ripafratta che prima non si lascia ammaliare, poi cede alla seduzione della giovane donna.
I tre spasimanti entrano in competizione tra di loro e arrivano a minacciarsi, a questo punto Mirandolina decide di dire la verità annunciando che avrebbe sposato Fabrizio, lasciando i 3 nobili umiliati e delusi.
La critica rimase sorpresa dai personaggi articolati e dagli "ambienti" descritti, che rappresentavano proprio quelli della realtà: da una parte un'aristocrazia decadente, dall'altra una borghesia scaltra.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi passi di Goldoni nel mondo del teatro?
- In cosa consisteva la riforma teatrale di Goldoni?
- Qual è la trama principale de "La Locandiera" e come viene accolta dalla critica?
Goldoni iniziò scrivendo intermezzi comici per intrattenere il pubblico tra gli atti di un melodramma e, a 24 anni, divenne avvocato a Venezia, ma dovette abbandonare la città a causa di una disavventura amorosa.
La riforma teatrale di Goldoni includeva la preferenza per copioni scritti, la creazione di trame più realistiche, l'abbandono delle volgarità e delle maschere, e l'affidamento delle parti agli attori più adatti, con l'obiettivo di istruire e divertire il pubblico.
"La Locandiera" racconta la storia di Mirandolina, una donna intelligente che gestisce i suoi pretendenti, scegliendo infine di sposare Fabrizio. La critica apprezzò i personaggi articolati e gli ambienti realistici, che riflettevano una società divisa tra un'aristocrazia decadente e una borghesia scaltra.