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è legittimo che un insegnante abbassi il voto nella sua materia ogni qualvolta che uno studente supera un certo numero di assenze?

Un prof può abbassare il voto nella sua materia in base alle assenze fatte da uno studente? Questa è la domanda che pone un nostro utente, licestudente, alla nostra community. Infatti, sembrerebbe proprio che al liceo scientifico Carlo Urbani di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, ci sia un insegante che toglie un tot di punti dal voto di uno studente ogni qualvolta che lui supera un certo numero di assenze.

Vediamo insieme se è legittimo farlo.

IL PROF CHE ABBASSA I VOTI - Licestudente scrive molto preoccupato sul nostro forum: “Sono al 4º anno di un liceo scientifico statale e mi sono sentito obbligato a chiedere informazioni su una cattiveria che è iniziata già l'anno scorso in 3º. A causa delle varie assenze di massa (4 durante le quale sono comunque entrati 8-9 ragazzi su 20) il professore ha deciso di:
1. Interrogare nel giorno di spiegazione se il giorno prima ci sono più di 4 assenti (e su questo punto penso non ci siano soluzioni dato che un docente può interrogare quando vuole);
2. Abbassare il voto ogni 5 assenze (5: -0.5; 6: -1; 7: -1.5 e così via...), anche le assenze giustificate con il certificato medico verranno segnate (questo vuol dire che un influenza di una settimana ti farà scalare il voto di 1.5 punti). Ora questa "riforma" è già stata attuata su qualcuno, ma i mi chiedo: sul piano legale questa "riforma" può essere attuata? E soprattutto in un periodo come questo, pieno di manifestazioni, vi sembra una cosa giusta?

IL VOTO IN CONDOTTA - Rispetto al primo punto posto dal nostro utente, la sua risposta è giusta: un insegnante può decidere in piena autonomia quando interrogare i suoi studenti. Per quanto riguarda invece il secondo punto, la nostra risposta è no, quello del prof non è un comportamento corretto. Infatti, il numero delle assenze fatte da un ragazzo non può incidere minimante sul voto di una certa materia. Ovviamente, tranne nel caso in cui l’assenza venga fatta in occasione di un’interrogazione o di un compito in classe: in questo caso il professore, se non mostra la volontà di far recuperare quel giorno allo studente, dovrà mettere un “non classificato” che farà media con il resto dei voti.

IL DECRETO CHE VI AIUTA - Ma spieghiamoci meglio: le assenze fatte da uno studente possono incidere sulla sua valutazione, e su questo non c’è dubbio. Ma possono farlo andando, al massimo, ad abbassare il voto in condotta e non quello di una certa materia scolastica. Ad affermarlo è il Decreto Ministeriale n°5 del 2009 che parla proprio del voto in condotta. Su questo possiamo leggere che sulla valutazione del comportamento influiscono diversi fattori come la partecipazione durante la lezione e le presenze scolastiche.

COSA FARE? - Insomma, ormai sembra abbastanza chiaro: se un insegnante vuole sanzionare alcuni studenti che fanno un numero troppo alto di assenze, può farlo attraverso il voto in condotta e non quello della sua materia. Per difesa, gli studenti del liceo Carlo Urbani possono parlare del problema con il prof interessato, facendogli notare con educazione e senza alzare i toni cosa dice il decreto ministeriale. Qualora l’insegnante resti fermo sulle sue convinzioni, consigliamo agli studenti di parlarne con i coordinatori di classe e, in caso, anche con il preside.

Sei preoccupato per il numero di assenze fatte fino ad oggi? Scopri qual è il limite per non essere bocciati!

E tu hai qualche prof che si comporta in maniera ingiusta?

Daniele Grassucci