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di Cristina Montini
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Violenza sessuale mentre il prof interroga articolo

È trapelata ieri la notizia di una violenza sessuale in una scuola del bresciano: durante le lezioni una ragazza viene costretta a rapporti orali da alcuni suoi compagni e il professore non si accorge di nulla.

VIOLENZA SCOPERTA GRAZIE A DANTE - La vicenda risale allo scorso febbraio, ma solo ieri è stata resa nota dopo l’arresto dei due giovani ragazzi di 14 e 15 anni accusati di essere i colpevoli dello spregevole gesto. A seguito di alcune voci che si stavano diffondendo nella scuola media di Salò, in provincia di Brescia, un professore ha deciso di assegnare un tema sul terzo canto dell’Inferno di Dante. E attraverso l’analisi dei compiti si è cominciato a capire che qualcosa di grave era successo in quella classe. Subito è scattata la sospensione per 3 ragazzi e una ragazza, ma cosa fosse realmente successo non era ancora chiaro.

SOLO 2 ARRESTI, GLI ALTRI SONO TROPPO PICCOLI - Solo dopo la sospensione, i genitori della ragazza hanno capito che probabilmente la loro figlia era stata vittima di una violenza e hanno sporto denuncia ai carabinieri che hanno subito tentato di ricostruire quanto era accaduto in classe quel giorno di febbraio e sono giunti all’arresto, ieri, di due dei tre ragazzi coinvolti, dal momento che uno di loro ha meno di 14 anni e quindi non è imputabile.

IL PROF NON VEDE, STAVA INERROGANDO - Secondo la ricostruzione dei carabinieri, durante l’ora di inglese, mentre il professore stava interrogando, i tre studenti accusati hanno ripetutamente fatto cadere a terra l’astuccio della ragazza costringendola a raccoglierlo, ma la terza volta la giovane studentessa di 12 anni si è trovata davanti un suo compagno con i pantaloni abbassati e, secondo le dichiarazioni rilasciate, l’avrebbe costretta ad un rapporto orale.

GLI ALTRI COMPLICI - Ma in classe i ragazzi non erano di certo soli. Gli altri compagni non li hanno fermati. Le amiche della ragazza sembra che abbiano tentato di intervenire, ma senza successo, mentre invece altri 12 ragazzi pare abbiano fatto da muro per nascondere al professore quanto stava accadendo. Per il momento si sa che i tre ragazzi coinvolti sono già stati protagonisti, in passato, di episodi di bullismo e piccoli furti, ma ancora molte sono le cose da chiarire in questa vicenda.

TROPPE COSE NON SONO ANCORA CHIARE - Innanzitutto ad apparire molto strano è che il professore non si sia accorto di nulla. Ammesso che l’interrogazione che stava svolgendo fosse particolarmente impegnativa, di certo uno sguardo generale a tutta la classe, se non altro per coinvolgere gli studenti nelle attività didattiche, avrebbe dovuto darlo. Eppure lui di ammucchiamenti strani e di sguardi sconcertati dichiara di non averne notati. Ma all’esame della Procura c’è anche il preside della scuola media che, se non fosse stato per la denuncia dei genitori della presunta vittima, che nel frattempo ha cambiato scuola, avrebbe lasciato che l’episodio si eclissasse tra le mura scolastiche.

LA GELMINI INTERVIENE: BISOGNA ANDARE A FONDO - Per far luce su questo fatto è intervenuta anche il Ministro Maria Stella Gelmini che ha telefonato al Direttore dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire maggiori informazioni su quello che lei stessa ha definito un fatto, se confermato, “di una gravità inaudita ed inaccettabile” e ha dichiarato la necessità di “verificare subito le responsabilità ed andare a fondo della vicenda” chiedendo al Direttore scolastico regionale un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto.

Nella vostra scuola, vi è mai capitato di assistere ad episodi di violenza e non riuscire a trovare il modo di intervenire per aiutare chi ne era vittima? Raccontateci le vostre esperienze e commentate la news.

Cristina Montini