
In una scuola primaria di Bologna sarebbe stato inserito il divieto di utilizzare altre lingue oltre all’italiano per scopi non didattici. Questa è la denuncia su X di una madre, che segnala il provvedimento, introdotto a seguito del comportamento di alcuni studenti, che avrebbero comunicato tra loro in arabo per insultare compagni e insegnanti, così da non farsi comprendere.
La scelta dell’Istituto scolastico ha innescato una polemica sul web, con tanti che sostengono la decisione dalla scuola, definendola necessaria per la corretta integrazioni dei ragazzi.
Polemica social sull'inclusione scolastica
Il provvedimento della scuola bolognese ha messo però anche in luce una questione complessa riguardo all’inclusione degli alunni stranieri. Alcuni, nella polemica sui social, sostengono che il divieto di parlare altre lingue in classe sia un passo necessario per evitare divisioni e favorire un ambiente di integrazione più coeso.
Altri, però, ritengono che il provvedimento sia eccessivo, ignorando l’intenzione positiva dei bambini di integrarsi, come sottolineato dalle testimonianze di alcuni genitori. La reazione alla segnalazione fatta da questa mamma su X continua quindi a evidenziare come il tema dell’inclusività scolastica sia ancora fonte di grandi divergenze.
Intanto, a Bologna, nella scuola elementare di mia figlia, hanno vietato in classe l'utilizzo di una lingua diversa dall'italiano (a scopi non didattici).
— Teresa B. (@TereTWT) March 2, 2025
Questo perché molti studenti comunicavano tra loro esclusivamente in arabo per non farsi capire e insultavano compagni e… https://t.co/FQBK7hLQoP