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Lo ‘spacciatore’ di merendine non svolgerà la punizione

Non si è presentato, né ha intenzione di farlo, presso la sede dell’associazione Terza Settimana dove avrebbe dovuto portare a termine la punizione che il Preside dell’Istituto Pininfarina di Moncalieri aveva deciso per lui.

L’ormai noto ‘spacciatore’ di merendine ha infatti deciso, con l’appoggio dei suoi genitori, di non eseguire il provvedimento preso nei suoi confronti.

Le motivazioni dei genitori

I genitori del ragazzo non hanno intenzione di far svolgere l’attività di volontariato al proprio figlio perché la sede dell’associazione è lontana da casa, e ciò crea problemi logistici che la famiglia, non dotata di mezzi di trasporto e impossibilitata a sostenere la spesa di un abbonamento ai mezzi pubblici, non può affrontare. Nello specifico, lo ‘spacciatore’ di merendine, per due settimane avrebbe dovuto preparare cassette con frutta e verdura da consegnare poi alle famiglie bisognose. I genitori hanno però definito ‘non consona’ la scelta presa dal Preside, convinti che per il giovane avevano immaginato una punizione diversa, come mettere a posto i laboratori o pulire gli spazi comuni della scuola.

Cosa accadrà adesso?

Sarà ora il Preside Stefano Fava a dover risolvere la situazione, magari assieme ai genitori del ragazzo. Nello Statuto degli studenti le regole prevedono infatti che attività ‘socialmente utili’ come quella che avrebbe dovuto svolgere il giovane vengano concordate con i genitori, senza i loro assenso non possono essere svolte. La vicenda dello ‘spacciatore’ di merendine non sembra davvero avere un epilogo.

Manlio Grossi