
Ormai, da oggi, la scuola è ricominciata ufficialmente per tutti gli studenti, ma per molti non è stato un buongiorno fortunato. Infatti, non sembrano pochi gli studenti che, tornati a casa dal loro primo giorno di scuola, raccontano di episodi che non lasciano presagire nulla di buono per questo anno scolastico.
Tra scuole chiuse per alluvione o per mancanza di fondi, ecco il panorama dell’alba di questo nuovo anno da passare sui banchi di scuola.LIPARI, ALLUVIONE E SCUOLE CHIUSE – Scuole di ogni ordine e grado chiuse a Lipari a causa della terribile alluvione che ha colpito le isole Eolie qualche giorno fa. L’istituto che più ha risentito della catastrofe sembra essere la scuola media "Santa Lucia", completamente allagata al piano terra. Per ora il Sindaco ha richiesto lo stato di calamità naturale, ma già da domani gli studenti di Lipari potrebbero tornare a sedersi fra i loro banchi.
COMPITI PERSI, RECUPERO DEBITO DA RIPETERE - Per molti studenti dover ripetere un esame a causa di un errore è solo un incubo, ma non possono dire lo stesso quelli del Liceo classico “Orazio” di Roma. Infatti, i 10 ragazzi del IV ginnasio che avevano già sostenuto l’esame di riparazione di matematica hanno pensato che si trattassero solo di un scherzo le parole della loro insegnante che, mortificata, ammetteva di aver smarrito i compiti, ma così non è stato. Gli studenti hanno dovuto sostenere nuovamente la prova che, velocemente, è stata corretta per dare inizio all’anno scolastico.
TUTTI A CASA AL GULLACE – Forse, molti non considereranno proprio sfortunati tutti quegli studenti romani che, quando venerdì scorso si sono seduti tra i banchi dell’Istituto professionale "Teresa Gullace", si sono visti rimandare a casa dai loro insegnanti. La motivazione sarebbe da attribuire a dei finanziamenti che la Regione Lazio non ha stanziato all’istituto e senza i quali non si permetterebbe l’avvio dei corsi. Ovviamente, gli insegnanti e soprattutto i genitori sono sul piede di guerra per non permettere a 27 quattordicenni di restare a casa con le mani in mano, anziché frequentare la scuola come i loro coetanei.
Serena Rosticci