
“La scuola a prova di privacy”. Così si intitola la pubblicazione redatta dal Garante della Privacy per la protezione dei dati personali per aiutare studenti, famiglie, professori e scuole a rispettare privacy e dati personali dei ragazzi e di chi vive quotidianamente questo mondo.
La guida raccoglie i casi affrontati con maggiore frequenza, al fine di offrire indicazioni per i tanti quesiti sulla questione. Particolare attenzione è rivolta alla "scuola 2.0" e al corretto uso delle nuove tecnologie, contro gli atti di cyberbullismo o altri episodi di prepotenza in rete o tra i banchi. L'opuscolo verrà inviato in formato digitale a tutti gli istituti.
La guida è articolata in cinque brevi capitoli (Regole generali - Vita dello studente - Mondo connesso e nuove tecnologie - Pubblicazione on line - Videosorveglianza e altri casi) che riportano regole ed esempi, con due sezioni finali (Parole chiave; Appendice - per approfondire) utili per comprendere meglio le pagine precedenti.
Ecco alcune risposte del Garante che interessano in particolare voi studente.
Tema in classe: si può assegnare un compito su tematiche personali?
Non lede la privacy il docente che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale o familiare. Vigono gli obblighi di riservatezza già previsti al segreto d’ufficio e professionale, nonché quelli relativi alla conservazione dei dati personali eventualmente contenuti nei temi degli studenti
Si possono pubblicare i risultati degli scrutini con i nomi degli studenti?
Gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici. È necessario però che, nel pubblicare i voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni, la scuola eviti di fornire, anche indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti. Il diritto–dovere di informare le famiglie sull’attività e sugli avvenimenti della vita scolastica deve essere sempre bilanciato con l’esigenza di tutelare la personalità dei ragazzi (in particolare dei minori).
Cosa bisogna fare in caso di bullismo e cyberbullismo?
Se si è vittime di commenti odiosi, di cyberbullismo, di sexting o di altre ingerenze nella propria vita privata, non bisogna aspettare che la situazione degeneri ulteriormente. Occorre avvisare subito i compagni, i professori, le famiglie se ci si rende conto che qualcuno è insultato o messo sotto pressione da compagni o da sconosciuti
Si può usare il telefonino? E quali problemi può causare l'invio di foto e video?
L’utilizzo di telefoni cellulari o di altri strumenti informatici è in genere consentito, ma esclusivamente per fini personali, e sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone coinvolte (siano essi studenti o professori). Succede spesso, tra l’altro, che una fotografia inviata a un amico o a un familiare venga poi inoltrata ad altri destinatari, generando involontariamente una comunicazione a catena dei dati personali raccolti. Tale pratica può dar luogo a gravi violazioni del diritto alla riservatezza delle persone riprese, e fare incorrere in sanzioni disciplinari, economiche e in eventuali reati.
Si possono fare video e foto di gite e pubblicarle?
Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle medesime immagini su Internet, e sui social network in particolare. In caso di comunicazione sistematica o diffusione diventa infatti necessario, di regola, ottenere il consenso informato delle persone presenti nelle fotografie e nei video.
Si può registrare la lezione del prof?
È possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale. Per ogni altro utilizzo o eventuale diffusione, anche su Internet, è necessario prima informare adeguatamente le persone coinvolte nella registrazione (professori, studenti…) e ottenere il loro esplicito consenso.