
"There's nowhere for me to be", ovvero "Per me non c'è nessun posto". Potrebbe essere una frase presa da qualche canzone o una disperata richiesta di aiuto di uno studente. Quello che è certo è che la scritta comparsa sulla parete esterna del Liceo Brocchi di Bassano del Grappa ha destato scalpore.
Il preside Giovanni Zen ha scritto una lunga lettera apparsa sulla Tecnica della Scuola, sito specializzato e ripresa da diversi quotidiani, su quelle parole che avevano tutta l'aria di essere un grido disperato, una ricerca di sostegno.
Scritta disperata sul muro del liceo: gli studenti rispondono
La scuola, infatti, non ha tardato di rispondere all'appello dell'allievo apparso sul muro del liceo.Poche parole che hanno colpito la sensibilità della comunità del Liceo Brocchi: i ragazzi (e non solo loro ) non sono rimasti indifferenti e hanno teso idealmente la mano al compagno "sconosciuto".
La parete su cui campeggia la scritta è stata invasa da post-it con delle scritte rassicuranti. Decine di frasi e fogli pieni di affetto e di cuori attaccati "Se hai bisogno noi ci siamo", "C'è un posto per ciascuno. Vieni, la porta è sempre aperta". Molti ragazzi si rivedono in quella scritta che tradisce uno stato d'animo molto più profondo di quello che si crede e hanno voluto incoraggiarlo.
La scuola è la casa di tutti: le parole del preside
"Non sappiamo chi abbia scritto quella frase, ma non è un atto vandalico - assicura il preside a Skuola.net - La terrò per 2-3 settimane, poi la farò togliere, ma non sporgerò denuncia. Non fissiamoci sul muro sporcato, io, invece, mi voglio concentrare sul contenuto di quella frase, la scuola non è fatta solo di tecnologie, ma anche di rapporti umani e culturali. La scuola, come ripeto spesso, è “la casa di tutti”, nel senso che tutti, i ragazzi, ma anche i docenti ed il personale, devono considerarla come ambiente aperto, accogliente"."Nella circolare che ho inviato a tutti i ragazzi, alla fine ho voluto chiudere così, un messaggio condiviso anche dai docenti: 'C’è un posto per ciascuno. Vieni, la porta è sempre aperta, non serve nemmeno bussare'."