
FORUM - Sul nostro forum abbiamo aperto una discussione proprio su questo tipo di rivalità, cioè sui “derby” che si giocano, non solo tra le squadre di calcio, ma soprattutto tra gli abitanti di singoli paesi confinanti, tra contrade o categorie di persone, insomma tutte quelle forme di campanilismo che, in un certo senso rallegrano un po’ la monotonia di tutti i giorni.
DERBY CALCISTICI - Di certo le rivalità più sentite sono quelle di carattere calcistico, come viene anche confermato da un nostro sondaggio che mostra come il 44% di voi sente in modo più vivo l’antagonismo che anima le partite allo stadio. Genitori romanisti che sarebbero pronti a disconoscere i figli se solo osassero pensare di diventare laziali; striscioni sbandierati sugli spalti inneggianti l’orgoglio di essere del Napoli; o manifestazioni di fierezza e inflessibilità come testimonia un commento di TheChemist “non c’è pietà per i milanisti”. Tutto questo ci fa sicuramente capire che il nostro paese ha una solida tradizione calcistica...

CONFINI LOCALI CHE SCOTTANO - E poi, anche se forse meno sentiti, ci sono i campanilismi tra paesi confinanti, come ad esempio testimoniato da (…vale…): “fra pentani e fiscianesi e lancusani! Tre micro-paesi che hanno i confini in comune” o la diffidenza di cui parla paraskeuazo tra il Vomero e gli altri quartieri non collinari di Napoli. Ma pensiamo anche alle contrade di Siena che per tutto l’arco dell’anno sono “attive” e vedono riuniti i loro componenti ognuno nei locali tipici della propria contrada. Ovviamente non si tratta di divisioni rigide come delle caste; ci mancherebbe solo che in una società che si appresta a diventare sempre più multiculturale si dia una eccessiva importanza ai confini locali! Ma è comunque presente un sentimento di “diversità” che spesso, e come è giusto che sia, diventa solo un pretesto per amichevoli prese in giro.
UNITI CON CHI HA BISOGNO - Ma il nostro Paese, che è ricco di queste divisioni calcistiche e rivalità campanilistiche, ha saputo mostrare in questi giorni anche un’anima diversa e più forte: la solidarietà che ha unito migliaia di persone intorno alla grave tragedia provocata dal terremoto in Abruzzo. Tutti siamo rimasti colpiti e profondamente turbati da quanto accaduto. Ci siamo ritrovati uniti nel dolore per ogni vittima che il telegiornale annunciava e ci siamo trovati uniti anche dal desiderio di fare qualcosa per chi ora ha bisogno di sostegno.
Insomma, ci sono momenti fatti per scherzare e momenti fatti per riflettere.