
Già dallo scorso anno, il registro elettronico avrebbe dovuto rivoluzionare la vita degli studenti in classe: grazie a questa applicazione web, le informazioni sulle attività didattiche in classe sono condivise con studenti e famiglie.
Programmi, assenze, ritardi e giustificazioni possono essere ormai controllati dai genitori, con qualche preoccupazione in più per i ragazzi che amano nascondere qualche particolare scomodo della loro vita scolastica a mamma e papà. Per loro fortuna, il registro elettronico è rimasto più una buona intenzione che una realtà effettiva: anche per quest'anno l'obbligatorietà del registro elettronico è sospesa. Questo, perché dotare tutte le classi d'Italia di un computer che serva da piattaforma per il registro elettronico è più difficile del previsto. Ma nel bel paese necessità fa virtù, e all'ITT Enrico Fermi di Ascoli Piceno sono stati gli stessi ragazzi a risolvere il problema grazie al progetto EcoTrashWare, presentato al Job&Orienta di Verona, che ha fatto del riciclo una risorsa.
Guarda la presentazione del progetto EcoTrashWare al Job&Orienta di Verona
RICICLIAMO I PC - I ragazzi intervistati al Job&Orienta di Verona da Skuola.net hanno presentato la loro idea, il progetto EcoTrashWare: si riciclano vecchi PC altrimenti inutilizzati e, allo stesso tempo, si risolve il problema della mancanza di risorse telematiche per il registro elettronico. I ragazzi, infatti, hanno dotato ogni macchina di una configurazione minima accettabile per accedere ad internet ed essere funzionante allo scopo di dare ad ogni classe dell'istituto, ben 43, il registro elettronico, senza dover comprare nuova attrezzatura. Il computer "riesumato" è progettato in modo che si colleghi direttamente all'homepage di ClasseViva e abbia esclusivamente questa funzione: in questo modo anche gli utenti meno pratici possono usarlo senza problemi
REGISTRO ELETTRONICO OBBLIGATORIO? - Secondo l'indagine di Kion-Cineca su 200 dirigenti scolastici, i cui dati sono stati riportati dal Corriere della Sera lo scorso Luglio 2013, circa il 68% delle scuole non aveva esteso a tutte le classi il registro elettronico, il 15% degli intervistati considerava il software troppo difficile, e circa il 45% non aveva ancora adottato una soluzione al problema nella propria scuola. La novità è stata introdotta come obbligatoria già dall'anno 2012/2013 dal governo Monti, ma si è dovuti scendere a patti con la mancanza di mezzi telematici nelle scuole e prorogarne l'obbligatorietà. In questo caso, l'idea degli studenti dell'indirizzo informatica e telecomunicazioni dell'Enrico Fermi ha dimostrato che bastano dei vecchi PC per rendere operativa la riforma, senza inutili sprechi e con il vantaggio "green" del riciclo.
REGISTRO ELETTRONICO: ODIATO DAI PROF - L'idea dei ragazzi dell'Enrico Fermi servirà forse a placare l'odio di molti professori, che considerano un vero e proprio spreco di soldi l'introduzione del registro elettronico, in un momento in cui le scuole spesso sono lasciate a loro stesse e ai contributi volontari di docenti e famiglie: "(i soldi) non bastano neanche a pagare i supplenti, che guarda caso in molti casi stanno ancora aspettando stipendi arretrati di mesi; non ci sono soldi per i gessi; non ci sono fondi per le cassette di pronto soccorso obbligatorie per legge; [...]usiamo ancora banchi con i buchi per il calamaio, lavagne degli anni trenta spesso spaccate, sedie inadeguate, non ergonomiche s spesso rotte; le biblioteche che reggono solo sulle donazioni di libri usati... e in tutto questo ci propongono la solita proposta senza fondi" denuncia un docente nel commento all'articolo del Corriere del 13 luglio.
Carla Ardizzone