
Con un amico ha raggiunto l'insegnante, che è anche un jazzista di fama, mentre saliva in auto dopo un concerto. Poi l'aggressione: pugni e colpi alla cieca soprattutto in faccia, che gli hanno procurato la frattura di naso e mandibola.
La vittima è un professore di musica, docente alle scuole medie, di 60 anni. Il responsabile della violenza, invece, è un suo studente di 14 anni. L'insegnante ha riportato 20 giorni di prognosi, mentre lo studente è stato denunciato per lesioni alla Procura del Tribunale dei minorenni. Ancora non identificato il secondo aggressore.
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Aggredito dallo studente dopo un rimprovero: "Non dimenticherò la rabbia, la furia, la ferocia"
Tutto questo per un rimprovero avvenuto settimane prima. Una circostanza su cui il ragazzo, evidentemente, ha covato profondo rancore. Fino alla "vendetta" di venerdì scorso intorno a mezzanotte, a Inzago, in provincia di Milano.
"Non dimenticherò la rabbia, la furia, la ferocia. Non riuscirò mai a darmi una spiegazione. Sono stato malissimo". Queste le prime parole del prof dopo il pestaggio. "Tentavano di tirarmi giù dall'auto. Non so come sarebbe finita. Minuti di terrore, poi ho messo in moto, ingranato la retro e sono scappato fino al pronto soccorso", ha dichiarato a Il Giorno.
Sembrerebbe un "regolamento di conti" dopo un fatto successo a scuola: "L'avevo fatto uscire dall'aula perché disturbava la lezione, da qui le minacce e il chiarimento davanti al preside, ma non avevo sporto denuncia", continua il docente.
Il sindaco: "Un mondo alla rovescia"
Un triste finale per la vicenda già di per sé amara: naso e mandibola fratturati con 20 giorni di prognosi per la vittima, e denuncia per lesioni per il giovane aggressore. L'istituto che ha espresso solidarietà al docente, mentre il sindaco di Inzago, interpellato da Il Giorno, ha dichiarato: "Si è verificato un fatto gravissimo, e troppi altri ne sentiamo. Un mondo alla rovescia cui ci siamo quasi abituati. Occorre una riflessione".