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Due universi a confronto: quello scientifico contro il ‘resto del mondo’. Da un lato le materie più tecniche, dall’altro tutti gli altri. Con un vincitore assoluto. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico certificano il dominio delle scienze su qualsiasi altra disciplina.

A dircelo le scelte fatte dagli studenti di terza media che andranno in primo superiore nell’anno scolastico 2017/2018. Il liceo scientifico, da solo, assorbe infatti più di un quarto dei futuri diplomati, subito dietro gli istituti tecnici a indirizzo tecnologico. Segno che le competenze scientifiche continuano ad essere considerate le skills per trovare più facilmente lavoro. E il liceo classico? Dato da molti per defunto, di poco ma torna a crescere. I professionali, al contrario, iniziano ad arrancare.

Liceo scientifico acchiappa tutto: qui 1 "primino" su 4

Gli studenti italiani sembrano puntare di più alla concretezza e meno alla teoria. Solo così si può spiegare perché, tra liceo scientifico e istituti tecnici tecnologici, si arrivi a più del 44% d’iscritti. Per la prima volta, inoltre, lo scientifico sfonda il muro del 25% (dodici mesi fa si fermò al 24,5%). Il merito potrebbe essere dell’aumento dell’offerta formativa: oltre al percorso classico, infatti, anche l’opzione ‘scienze applicate’ e l’indirizzo ‘sportivo’ hanno trovato un discreto gradimento.

Gli istituti tecnici piacciono, soprattutto quelli a indirizzo tecnologico

Da non sottovalutare nemmeno le cifre dei tecnici di indirizzo tecnologico (come l’informatico). Non tanto per il 19% d’iscrizioni – dato stabile rispetto all’anno scorso – quanto perché, nel complesso, gli altri istituti tecnici potrebbero aver iniziato una lenta discesa. A pesare è la ‘zavorra’ degli indirizzi economici: passano dall’11,4% del 2016 all’11,2% attuale. Se tale tendenza dovesse proseguire anche nei prossimi anni, il 30,3% d’iscritti totali potrebbe diventare presto un ricordo del passato. A meno che non aumentino ancora i numeri del settore tecnologico.

I professionali sempre più in affanno. Alberghiero in crisi

La vera picchiata verso il basso è quella degli istituti professionali. Sembra dunque svanito l’”effetto Masterchef” che, negli ultimi cinque anni. aveva portato al boom di questo indirizzo, in particolare proprio del settore ‘servizi’ (alberghiero e affini). In dodici mesi è andato perso l’1,4% d’iscritti (la flessione più alta). Solo nelle regioni del Sud sembra avere ancora appeal questo tipo di scuola, forse soprattutto per ragioni occupazionali.

Il liceo è la scelta preferita. Torna a crescere anche il classico

Potrebbe invece aver superato la crisi il liceo classico. In molti avevano già celebrato il suo funerale, ora torna a rialzare la testa, invertendo la rotta. Intendiamoci, la crescita – dal 6,1% di un anno fa al 6,6% attuale - è minima, gli iscritti sono comunque pochi (soprattutto se paragonati con gli altri indirizzi liceali) ma è pur sempre un ritorno di fiamma tra gli adolescenti e le materie umanistiche, assolutamente da sottolineare. Cresce anche il liceo delle scienze umane, al 7,9% (contro il precedente 7,6%). Il liceo linguistico, invece, si conferma ad oltre il 9%, l’artistico attorno al 4%. A scegliere i licei più della metà degli iscritti 2017/2018: sono il 54,6% degli studenti delle prime classi del prossimo anno.

Marcello Gelardini