
Nelle scuole le ore diventano di 60 minuti, ed è caos nei trasporti. I ragazzi fanno le corse per riuscire a prendere l’autobus in tempo, ma l’alternativa spesso è quella di tornare a casa tardi nel pomeriggio. Ma chi ha detto che l’orario nelle scuole doveva essere modificato? Stavolta pare che la riforma Gelmini non c’entri.
ORA DA 60 MINUTI E SI PERDE IL BUS - Sono numerosi i ragazzi che lamentano problemi con le corriere, ad esempio m.cristina dichiara nei commenti ad una nostra news: “Nella classe mia siamo 22 ma la cosa che da fastidio a tutti i ragazzi dell'istituto è che hanno spostato l'orario d'entrata (8:15 inizio lezione) e di uscita due volte a settimana (14:15) senza pensare ai ragazzi che devono viaggiare per i quali quindi non coincidono gli orari degli autobus. Addirittura ci sono alcuni che hanno il permesso di uscire mezz'ora prima e che gliela fanno contare come assenza.” E Therry94 ha aperto una discussione sul forum “le corriere” dicendo: “avete notato che confusione c'è con l'Apam? Io come minimo esco da scuola e torno a casa alle 3.30!!!”
TORNANO A CASA TROPPO TARDI QUESTI RAGAZZI! - Con il nuovo anno scolastico molti istituti hanno introdotto un cambiamento nell’orario, passando dalle ore di lezione di 50 minuti a quelle di 60. Il risultato è che l’orario di uscita dei ragazzi non coincide più con quello delle corriere che dovrebbero riportarli a casa, quindi arrivano a casa tardi e, come è facile immaginare, la voglia di studiare è sfumata nell’estenuante attesa alla fermata del bus.
LA GELMINI CHE C'ENTRA? - Ma perché questa decisione di passare all’ora di 60 minuti? E soprattutto, cosa c’entra la riforma Gelmini in tutto questo? Il fatto è che la riforma delle superiori, che prevede l’ora di 60 minuti, è entrata in vigore a partire da quest’anno solo per le prime classi. Quindi il problema, al limite, dovrebbe essere circoscritto ai solo studenti che frequentano il primo anno. Invece molti istituti hanno adottato l’ora da 60 minuti anche per le altre classi successive, creando così un vero caos nei trasporti di molte città.
LE SPERIMENTAZIONI AUMENTANO L'ORARIO - Il motivo è che le classi successive al primo anno di molti istituti superiori, e in particolare licei, continuano a svolgere lezioni secondo dei progetti sperimentali. Queste sperimentazioni prevedono un orario settimanale di 34 o 36 ore, ma che fino all’anno scorso veniva ridotto, nel rispetto delle norme, per fare in modo che le lezioni si svolgessero solo nell’arco della mattinata. Da quest’anno, parecchie scuole hanno deciso di rinunciare alla riduzione di orario settimanale e di passare all’ora di 60 minuti, e così gli studenti che si ritrovano a passere più tempo su banchi di scuola, escono e non trovano più la corriera lì pronta ad aspettarli.
ADEGUAMENTO DEI TRASPORTI - Sarebbe ovviamente il caso di adeguare l’orario degli autobus con quello delle scuole. L’Act di Bologna, ad esempio, ha già rivisto gli orari delle linee, ma questa soluzione non è così semplice come potrebbe sembrare. Tuttavia studenti e genitori continuano a lamentarsi e la situazione in molti casi è al limite.
Cristina Montini