
Continua la "rivoluzione" delle linee guida sui programmi scolastici. Dopo scuola dell'infanzia e del primo ciclo (elementari e medie), il Ministero dell'Istruzione e del Merito si appresta a mettere mano anche alle superiori: il ministro Valditara ha infatti annunciato l’arrivo di una bozza per il riordino anche dei programmi delle scuole secondarie di secondo grado.
Tra qualche tempo, dunque, anche le ragazze e i ragazzi più grandi dovranno fare i conti con manuali di studio aggiornati e, con loro, anche con priorità didattiche differente, che potrebbero andare in una direzione ben diversa rispetto ad ora.
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Nuove indicazioni, nuovi tempi: ecco cosa sappiamo
Come riportato da 'Ansa', durante il convegno alla Camera “Le radici del futuro – Confronto sulle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola”, il Ministro ha spiegato che: “I nuovi programmi per le superiori entreranno in vigore dall’anno scolastico 2027-2028. La commissione preposta ci sta già lavorando e nei prossimi mesi la bozza delle nuove indicazioni sarà sottoposta al pubblico dibattito”.
In parallelo, anche le scuole del primo ciclo (infanzia, elementari e medie) avranno le nuove indicazioni pronte il 1° settembre 2026, come già annunciato ufficialmente lo scorso 2 aprile.
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha fatto inoltre sapere che, per quella data, saranno disponibili anche i nuovi libri di testo aggiornati, grazie a un accordo con l’Associazione Italiana Editori.
Memoria, grammatica, identità: la svolta culturale
Più che un semplice aggiornamento, l'intento del Ministero sembrerebbe quello di avviare una vera “svolta culturale”. A detta di Valditara, serve un cambio di passo, perché qualcosa nel sistema dell'istruzione sembra non star funzionando: “Quando veniamo a sapere che molti studenti non sanno chi sia Mazzini o confondono D’Annunzio e Leopardi c’è qualcosa che non funziona".
Uno dei punti forti del nuovo impianto sembrerebbe essere il rafforzamento della lingua italiana. Per il Ministro, infatti, l’uso corretto del linguaggio è una questione non solo didattica, ma identitaria. Valditara sostiene con forza l'idea di identità linguistica nazionale in una società sempre più aperta come la nostra, questo per evitare che il vuoto linguistico venga riempito da altre espressioni, come ad esempio gli inglesismi.
Tra poesie, corsivo e latino: cosa potrebbe cambiare davvero
Dalla grammatica al corsivo, passando per il latino e la storia. Tra gli elementi che secondo il ministro dovranno tornare centrali ci sono:
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Scrittura in corsivo
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Poesie a memoria
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Latino
Insomma, un ritorno alle fondamenta, alle radici classiche della cultura.
Tecnologia sì, ma con le “Humanities” al centro
Nel discorso del Ministro c’è però spazio anche per il presente (e il futuro), rappresentato da informatica e intelligenza artificiale, che comunque non dovranno oscurare l’anima umanistica dell’istruzione. Questo il concetto alla base: nonostante la tecnologia venga promossa nella didattica scolastica, non si deve mai perdere di vista la consapevolezza delle Humanities, delle skills di stampo umanistico.
Valditara insiste, infine, su un punto: la scuola deve formare persone consapevoli delle proprie radici culturali, non solo cittadini digitali.