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Minecraft

Se oggi anche in Italia si sente parlare tra i banchi di scuola di Minecraft, quel videogioco fatto di cubi con cui si possono costruire mondi infiniti, estrarre risorse e creare le proprie città virtuali, il merito è soprattutto di un uomo: Marco Vigelini. Tutto è iniziato per una ragione molto semplice: "La colpa è di Benedetta", racconta sorridendo Vigelini, ricordando il momento in cui sua figlia, a sette anni, gli chiese di giocare a questo videogioco. 

Da quella semplice richiesta, però, Vigelini ha visto subito qualcosa di più in quel mondo a cubetti: un potenziale enorme. Ai suoi occhi, infatti, il gioco poteva essere utilizzato "per l’educazione", spiega a ‘Leggo’, "non a caso oggi è tra i più venduti al mondo”.

Così, quello che per molti era solo un passatempo, lui l'ha trasformato in un potente strumento di apprendimento, portando per primo Minecraft nelle scuole del nostro Paese. 

Indice

  1. L’arrivo nelle scuole
  2. Il lato positivo dei videogiochi
  3. L’utilizzo di Minecraft a scuola

L’arrivo nelle scuole

Il salto dal salotto di casa alle aule scolastiche non è stato facile, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Già nel 2013, Marco Vigelini ha avuto il merito di pensare il videogioco come strumento didattico

Con la sua società Maker Camp, operante in tutto il mondo, è riuscito a integrare i videogiochi più amati (Minecraft, Roblox e Fortnite) per insegnare di tutto, dall'educazione stradale a quella ambientale o finanziaria. Inoltre, sono stati creati anche scenari di rischio per i volontari della Protezione civile che volevano parlare del loro lavoro nelle scuole.

"Invece di guardare un semplice video, i ragazzi vivono un’esperienza in prima persona dentro mondi che conoscono bene. Così il messaggio arriva subito”, spiega Vigelini. Il suo impegno lo ha anche spinto a fondare la Lega Scolastica Esports, che ogni anno unisce la passione per i videogiochi competitivi con la scuola, coinvolgendo tantissimi istituti italiani.

Durante la Rome Future Week, ad esempio, Marco e il suo team hanno realizzato, proprio con i cubi di Minecraft, una scuola vittima di attacchi hacker. Vigelini racconta: “Il compito dei bambini è stato quello di salvarla e in questo modo hanno imparato i rischi di Internet”.

Il lato positivo dei videogiochi

Il lavoro della società non si ferma, però, solo alle scuole ma si estende a contesti più delicati, dimostrando che i videogiochi sono anche una potente leva di socialità e inclusione. Maker Camp ha collaborato, infatti, con realtà come Telefono Azzurro, Save the Children e con diverse strutture ospedaliere, creando mappe di gioco per connettere i piccoli pazienti

L'obiettivo è regalare loro momenti di gioco e socialità anche in ambienti difficili, rendendo le loro giornate un po' più leggere.

“La creatività è l’aspetto che mi ha fatto innamorare di questo gioco. Ogni bambino riesce a esprimere le emozioni e persino a programmare, ciascuno ovviamente con i propri tempi”, spiega l'esperto, convinto che il videogioco sia prima di tutto un linguaggio.

In Italia, però, Minecraft ancora deve essere compreso fino in fondo: “Spesso - ammette Vigelini - si confonde lo stare sui social con il gioco o magari si associa il gioco alla violenza, quando in realtà non è così. È azione e creatività, servirebbe un’informazione più attenta su questo". 

“Il 95% del videogioco è comunità, scambio di idee e comunicazione”, conclude l’esperto. Nonostante ciò, "c’è ancora tanta diffidenza nel nostro Paese, ma qualcosa sta cambiando. E io confido nei ragazzi, sono il nostro futuro”.

L’utilizzo di Minecraft a scuola

Nelle aule scolastiche Minecraft sta comunque guadagnando sempre più terreno, trasformandosi da semplice videogioco a strumento didattico di grande potenziale. Grazie alla sua natura inclusiva facilita la cooperazione tra gli studenti, facendo sviluppare una serie di abilità cruciali. 

Gli alunni che intraprendono un percorso in Minecraft affinano in modo quasi inevitabile la propria creatività, il pensiero critico (ad esempio, ottimizzando l'uso delle risorse), le competenze di design, e le basi di geometria e matematica (calcolando i materiali necessari). Inoltre, il gioco potenzia la pianificazione e, soprattutto, l'abilità di cooperare o di coordinare un gruppo, sviluppando capacità di leadership.  

Un ottimo riscontro lo ha avuto soprattutt la versione Minecraft: Education Edition, già in uso in diversi Paesi per insegnare materie che spaziano dall'informatica alla storia, offrendo modelli prefabbricati per apprendere il coding o comprendere il business.

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