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Come fare una buona interrogazione? Guida all'interrogazione perfetta articolo

Le interrogazioni sono sempre un momento di panico e sconforto per tutti gli studenti. Quando la professoressa inizia a scorrere i cognomi sul registro tutta la classe si ferma immobile, il gelo avanza e le forze oscure sono pronte a divorare chiunque venga chiamato. Ma come fare a scongiurare questo infausto destino? Con i consigli di Skuola.net, naturalmente: ecco una guida dettagliata per affrontare l’interrogazione nel modo giusto e uscirne vincitori, insomma una sensazione paragonabile a quando Frodo lancia l’anello nel Monte Fato durante il finale del Signore degli Anelli.

Gioca d’anticipo: vai volontario

Prima o poi l’interrogazione tocca a tutti, si sa, quindi inutile aspettare di essere chiamato, gioca d’anticipo, preparati a dovere e offriti, come Katniss si è offerta tributo al posto di sua sorella Prim nella Ragazza di Fuoco.
E poi, come saprebbe dirti anche il caro Harry Potter, c’è differenza tra l’essere chiamato e offrirsi volontario: “Era la differenza fra l'essere trascinato nell'arena ad affrontare una battaglia mortale e scendere nell'arena a testa alta. Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta, ma Silente sapeva – e lo so anch'io – pensò Harry con uno slancio di feroce orgoglio – e lo sapevano anche i miei genitori – che c'era tutta la differenza del mondo.”

La chiave? Essere sicuri di sé

L’elemento fondamentale per ogni buona interrogazione è la sicurezza nel momento in cui esponi l’argomento al prof. Devi cercare di mantenere la voce ferma, evita quanto più puoi di stare in silenzio, prova a sviluppare tutto in un unico discorso e vai dritto continuando a trattare il concetto che stai esponendo. Un po’ come Aragorn nel Ritorno del Re mentre pronuncia il suo discorso per incoraggiare il suo esercito davanti al Cancello Nero, quindi prendi coraggio e rimani concentrato e ricorda che ci sarà un giorno nel quale rimarrai senza parole davanti alla prof, ma ascolta la voce di Aragorn che riecheggia nella tua testa e non sarà questo il giorno!.

Fai attenzione al linguaggio del corpo

Anche mentre stai esponendo un concetto, oltre a preoccuparti delle parole che escono dalla tua bocca, attento anche al linguaggio del tuo corpo. Se stai seduto al banco è bene stare dritto e composto. Hai presente Elle, il detective di fama mondiale del manga e dell’anime Death Note? Questo strambo personaggio è sempre raffigurato accartocciato su se stesso, con i piedi sulla sedia in posizioni molto poco ergonomiche. Bene, tieni a mente questo esempio lampante su come non devi assolutamente presentarti a chi vi sta interrogando. Testa alta e schiena dritta, sicuramente così trasmetterai sicurezza e ordine in chi ti sta ascoltando. Stesse regole valgono per le interrogazioni in piedi: mai stare curvi e mai farsi sorprendere mentre ti stai cercando le scarpe con lo sguardo.
Inoltre usa le mani per imprimere enfasi in ciò che stai esponendo, ma non esagerare nel gesticolare: agitare troppo le mani potrebbe rivelare tutta la tua ansia e agitazione. Infine sono assolutamente bandite le mani conserte e in tasca: sono posizioni istintive di difesa che non trasmettono sicurezza.

Tieni l’ansia sotto controllo

Durante un’interrogazione è normalissimo sentirsi sotto pressione e agitati. Ma non lasciare che l’ansia o la paura ti pietrifichino facendo di te una figura ibernata nella grafite come succede a Han Solo in Star Wars. Devi invece provare a domare l’ansia e a farla giocare a tuo favore, cercando quindi di concentrarti al meglio per essere pronto a rispondere a qualsiasi domanda ti venga posta. Se sei preparato tranquillo, anche la professoressa se ne accorgerà, e se invece non lo sei al 100% cerca di usare la forza degli Jedi che scorre in te per analizzare la domanda e provare ad articolare una risposta lucida e coerente mettendo insieme tutte le informazioni in tuo possesso su quel determinato argomento.