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di Margherita Paolini
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guida al percorso e alla tesina per la maturità

Il count down verso gli esami di Maturità può dirsi ufficialmente avviato. Infatti, chiusa la parentesi delle vacanze e dei vari ponti che hanno consentito agli studenti tra Pasqua e il primo maggio di riposarsi un po’ e recuperare le energie, ora è il momento di affrontare la realtà: l’ultimo mese di scuola e poi gli esami.

Studiare per le prove scritte è fondamentale perché queste incideranno notevolmente sul punteggio finale. Ma presentarsi preparati anche al colloquio rappresenta per alcuni studenti il salto finale verso l’eccellenza del cento e lode, e, per tanti, anche un’ancora di salvezza. Ecco perché, che si scelga la tesina o il percorso, è fondamentale redigere al meglio il lavoro che sarà il bigliettino da visita oltreché il più fidato alleato nel momento dell’interrogazione finale.

PER I TRADIZIONALISTI, MEGLIO LA TESINA- Optare per la tesina significa andare sul sicuro. Infatti da sempre la tesina è la grande prescelta dalla maggior parte dei diplomandi. Questo perché avere a disposizione un discorso già scritto e ben articolato è per molti motivo di sicurezza e confidenza con le materie da affrontare. Bisogna ovviamente fare attenzione all’argomento a cui dedicare l’elaborato, che va scelto non in base ai collegamenti che consente con tutte le discipline, ma piuttosto in virtù della originalità e della sua conoscenza. Il consiglio è di partire o da un tema che vi è particolarmente caro, o dalla materia in cui andate meglio e passare poi al vaglio la gamma di possibili titoli che essa contempla in base al programma scolastico affrontato. Negli ultimi anni si è imposta la tendenza a spaziare nell’attualità attingendo da essa lo spunto per la tesina d'esame di maturità. Per molti, invece, gli argomenti più sicuri restano i tradizionali: la donna, l’amore, la rivoluzione industriale, i progressi della scienza, i diritti dell’uomo.

OK AL PERCORSO, BASTA NON SIA AD OSTACOLI- Gli studenti coraggiosi che prediligono l’arte dell’improvvisazione e non hanno necessità di tenere sotto mano il malloppo di fogli con il discorso già scritto, preferiscono tentare di stupire i prof con un percorso originale. Non c’è in realtà molta differenza tra percorso e tesina, se non che il primo resta allo stato di mappa, mentre la seconda viene sviluppata a livello discorsivo. Ovviamente anche il percorso richiede attenzione sia nella scelta dell’argomento che nella sua presentazione in punti, punti che faranno da riferimento all’esaminando nella presentazione del proprio studio.

I PRO E I CONTRO- Sia il percorso che la tesina riservano delle insidie. Infatti il primo può risultare ostico per chi ha difficoltà a parlare e ad argomentare, in quanto non consente di esercitarsi nel discorso. La tesina, dal canto suo, in molti casi rischia di risultare banale, o pedante, e così accade anche che i prof non solo non la consultino con interesse ma si annoino anche ad ascoltare la pappardella imparata a memoria finendo con l’interrompere lo studente ed incalzarlo con domande fuori tesina. Per questo in entrambi i casi occorre puntare sull’originalità e personalizzare il più possibile l’esposizione che si intende fare in sede d’esame.

Margherita Paolini