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di Cristina Montini
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occupazioni contro riforma universitaria

Il ministro dell'istruzione sperava che il ddl di riforma dell’università venisse approvato entro giovedì, invece si dovrà aspettare almeno martedì e intanto studenti universitari, precari e ricercatori continuano la protesta e contrattaccano con l’AltraRiforma”.

Atenei occupati, studenti sui tetti per una mobilitazione che ha un obiettivo chiaro: bloccare la riforma Gelmini.

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26 novembre

Nel pomeriggio è la Gelmini ha pubblicato sul suo canale Youtube un video in cui si è rivolta direttamente agli studenti in protesta per invitarli a non farsi strumentalizzare da quelli che lei definisce "baroni" e ha definito la riforma dell'università "un disegno di legge indispensabile per migliorare la condizione degli studenti all'interno degli atenei, un progetto che mette al centro gli interessi dei ragazzi, a partire dal merito e dal diritto allo studio".

Non si è fatta attendere la risposta degli studenti, che poche ore dopo hanno pubblicato, sempre su Youtube, un video di replica.

SI PUNTA SULLA CULTURA ANCHE PER LE OCCUPAZIONI - Occupazioni in grande stile ieri: Colosseo, Torre di Pisa, Mole Antonelliana, Abbazia del Santo a Padova sono stati lo sfondo della protesta studentesca contro il ddl Gelmini. I ragazzi hanno scelto i monumenti-simbolo dell'Italia assediandoli con blitz rapidissimi e inaspettati, ma che hanno funzionato alla perfezione grazie al potere di internet.

LA PROTESTA SI ORGANIZZA SU INTERNET
- La protesta studentesca, infatti, viaggia in rete a grande velocità. In pochi istanti è possibile comunicare a 400mila ragazzi il luogo e l’ora della manifestazione e in un lampo si organizza un mega corteo che i “vecchi” della politica impiegherebbero settimane a metter su. Facebook e mailing list gli strumenti principali per comunicare in modo veloce al più ampio numero di persone. Importanti ancora le assemblee, ma le associazioni studentesche sfruttano sempre di più le nuove tecnologie: gruppi sui social network, piattaforme come la Wikisaperi.org della Rete della Conoscenza e sms di massa hanno innovato e reso più efficiente il modo di protestare.

RIFORMA BLOCCATA - Intanto ieri la riforma si è di nuovo bloccata durante l’esame dei ben 400 emendamenti, e la tensione è salita così in alto da far confondere pure la Gelmini che ha sbagliato a votare. Alla fine è stato deciso di rinviare il tutto a martedì prossimo, nonostante l’approvazione fosse auspicata già per ieri. Ma anche ammesso che la prossima settima il disegno di legge venga approvato, dovrà poi passare di nuovo al Senato e difficilmente questo iter si concluderà entro il 14 dicembre, data in cui si svolgerà la votazione di fiducia al Governo.

MOBILITAZIONE: LE NUOVE DATE - Il 27 novembre gli studenti scenderanno in piazza a Roma accanto ai lavoratori per rivendicare il diritto allo studio e al lavoro e per il 30 novembre prosegue la protesta degli universitari e la Rete degli studenti medi annuncia: "Noi studenti medi saremo anche al presidio davanti Montecitorio, organizzato dagli studenti universitari per martedì 30, per continuare a bloccare questa legge che è una pietra tombale sull’università pubblica Italiana e che si inserisce in un quadro generale di tagli a tutto il mondo della conoscenza".

25 novembre

TUTTO RIMANDATO A MARTEDÌ - Doveva concludersi entro oggi l'approvazione della riforma, ma tutto slitta a mercoledì prossimo e la Gelmini va in tilt. Durante la votazione degli emendamenti, infatti, il Ministro dell'istruzione e Angelino Alfano hanno votato contro se stessi e ammettono: "abbiamo sbagliato a premere il pulsante" richiedendo la correzione del risultato della votazione.
Durante l'esame del ddl comunque è stato deciso che i rettori rimarranno in carica per un solo mandato per un massimo di 6 anni. Il dibattito riprenderà martedì prossimo sul provvedimento "parentopoli".

GELMINI: SE VOTATE NUOVI EMENDAMENTI RITIRO LA RIFORMA - Votato un nuovo emendamento al ddl di riforma dell'università, ma la Gelmini in sala stampa sbotta: "Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti di un contenuto pesante e che possano stravolgere il provvedimento, perché se così fosse, come Governo mi troverei nelle condizioni di dover richiedere il ritiro della legge".

PER COLPA DEI BARONI LA RIFORMA RISCHIA DI ESSERE BLOCCATA? - Il ministro dell'istruzione poi si è rivolta così nei riguardi dei manifestanti: "E’ inquietante la saldatura tra i baroni e gli studenti che protestano contro la riforma dell’università. I baroni, attraverso alcuni studenti, tentano di bloccare una riforma che rende l’università italiana finalmente meritocratica, che pone fine al malcostume di parentopoli, che blocca la proliferazione di sedi distaccate inutili e di corsi di laurea attivati solo per assegnare cattedre ai soliti noti. Non è un caso se tra le prime 150 università del mondo non c’è un solo ateneo italiano. Gli studenti che manifestano, sobillati dai baroni, difendono questo tipo di università e vogliono che nulla cambi".

LINK: LA GELMINI DEVE AVERE PAURA DI NOI - La risposta del LINK Coordinamento universitario alle dichiarazioni della Gelmini è stato: "Diciamo al ministro Gelmini che deve temere le centinaia di mobilitazioni che stanno bloccando le scuole e le università e le migliaia di studenti che invadono le città"

COSA E' SUCCESSO IERI - Anche oggi, giovedì 25 novembre, prosegue la protesta universitaria. Nuovi presidi, occupazioni e sit-in si stanno svolgendo in tutta Italia e a Roma, dopo l'assedio di ieri di un gruppo di studenti al Senato, oggi la manifestazione si è spostata davanti alla Camera. Ieri l’esame del ddl Gelmini alla Camera, ha portato all'approvazione dell’emendamento dell’Udc attraverso il quale si “riconoscere il valore del lavoro dei medici impegnati nei policlinici universitari in attività di formazione”. E sembra superato anche l’ostacolo posto da Futuro e Libertà. I finiani, infatti, erano critici sul fatto che la legge avesse una sufficiente copertura finanziaria, ma ieri in serata Giuseppe Valditarra di Fli ha dichiarato: “Futuro e Libertà ha raggiunto un importante risultato ottenendo l’assunzione di 4.500 vincitori di concorso a professore associato per i tre anni successivi all'approvazione della riforma e ripristinando gli scatti meritocratici, in precedenza cancellati, per ricercatori e professori che abbiano svolto didattica e ricerca di qualità”.

LA RIFORMA VACILLA E LA PROTESTA CONTINUA - Ma le proteste sono sempre più vive e di fronte agli oltre 400 emendamenti da discutere e l'opposizione di molti gruppi politici, inizia a farsi strada l'ipotesi che la riforma universitaria potrebbe anche non essere approvata.
Intanto proseguono le proteste, qui di seguito gli ultimi aggiornamenti.

Roma - Sit-it davanti al Parlamento. Il rettore della Sapienza Luigi frati ha comunicato che la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico prevista per domani sarà rinviata a data da destinarsi. Alcuni studenti scavalcando i tornelli sono riusciti ad entrare nel Colosseo e ad arrampicarsi sugli anelli. Andandosene i manifestanti hanno annunciato "occuperemo il Vaticano"

Torino - Picchetti di studenti bloccano le sedi di Fisica e Chimica dell'Università di Torino. Bloccata anche la stazione ferroviaria di Porta Susa.

Milano - nel corso del corteo alcuni studenti sono entrati nella sede dell'Agenzia delle Entrate e hanno srotolato uno striscione con la scritta "Più soldi alla scuola meno alla guerra"

Bari - Occupata la facoltà di Ingegneria del Politecnico

Firenze - Un gruppo di studenti ha prresidiato il Polo di Scienze Sociali contestando il sottosegretario Santanchè. Scontri tra manifestanti e polizia: un ferito

Pisa - Un gruppo di ricercatori e dottorandi precari è salito sul tetto dell'Osservatorio astronomico dell'Università di Pisa dove ha srotolato uno striscione con la scritta "Ritiratelo. No al ddl, sì alla ricerca". Alle 13 circa è stata occupata anche la Torre di Pisa in piazza dei Miracoli da qualche decina di studenti, mentre all'esterno un cordone di ragazzi ha impedito l'accesso ai turisti; l'occupazione è terminata dopo circa 3 ore.

Siena - Cortei interni nelle facoltà, che si riuniranno in assemblea alla Facoltà di Scienze Politiche

Ancona - Un gruppo di studenti ha occupato il tetto della facoltà di Ingegneria dell'Università Politecnica delle Marche ad Ancona. Dal tetto del Polo di Montedago (alto una quarantina di metri) sono stati srotolati, non senza problemi per il forte vento, due grandi striscioni con scritto 'No al ddl Gelmini' e 'Vendesi'.

Napoli - Gli studenti dell'Orientale di Napoli hanno occupato Palazzo Giusso, sede dell'Università e hanno affisso al portone d'entrata lo striscione "Chiuso per lutto". Hanno, inoltre, occupato il Rettorato.

Trieste - Nel pomeriggio una manifestazione davanti alla prefettura.

24 novembre

TUTTI SUI TETTI - Facoltà occupate a Torino, Pisa, Roma, Palermo, Siena, Padova per esprimere in modo deciso e forte la loro contrarietà nei confronti del disegno di legge Gelmini che riformerebbe le università e apporterebbe significativi tagli alle risorse destinate all’istruzione universitaria. “Riteniamo inammissibile che dopo mesi di mobilitazione, cortei, occupazioni, lezioni in piazza – dichiara Claudio Riccio, portavoce nazionale LINK Coordinamento universitario – il Ministro non abbia mai risposto nel merito alle critiche e alle proposte degli studenti”. “Noi studenti non possiamo permettere che si giochi sul nostro futuro, che un governo precario danneggi ancora di più le nostre vite presenti e future” protesta la Rete degli studenti medi e continua “È per questo che in queste settimane abbiamo deciso di riappropriarci degli spazi che vogliono distruggere, scuole e università occupate sono fucine di nuove idee, per creare una proposta di rinnovamento che parta dal basso”.

BERSANI SUL TETTO CON GLI UNIVERSITARI - Anche Bersani ieri mercoledì 24 novembre è salito sui tetti con gli universitari. Il segretario del PD ha espresso la sua solidarietà nei confronti degli studenti e dei precari in protesta raggiungendoli sul tetto della facoltà di Architettura a largo Borghese a Roma e dichiarando: "Il ddl Gelmini è un disastro omeopatico, smantella l'università pezzo a pezzo". Ma pronta è arrivata la risposta del ministro Gelmini: "Bersani in questo modo dimostra poco rispettoso nei confronti dell’Aula che in queste ore sta discutendo una riforma che rivoluziona l’università italiana. Ai leader della sinistra dico che non basta salire un'ora sul tetto per far dimenticare come la sinistra ha ridotto l'università pubblica in Italia"

Basilicata – Lunedì 22 novembre a Potenza il rettore e i presidi delle facoltà dell’università della Basilicata, durante l’inaugurazione dell’anno accademico hanno tolto il sigillo che indossano durante le cerimonie ufficiali per “evidenziare le difficoltà che l'Università' dovrà affrontare in caso di approvazione del ddl Gelmini”.

Pavia - Studenti e ricercatori hanno occupato il Rettorato, muniti di caschetto giallo in testa.

Padova - occupata la facoltà di Scienze Politiche, e blocco della didattica anche a Lettere, Scienze e Psicologia

Bari - La protesta si svolge durante le sedute di laurea dove i docenti hanno esibito una coccarda nera al braccio in segno di lutto. Per giovedì 25 alle 10 in piazza Umberto I sit-in di studenti, ricercatori e dottorandi in difesa dell'Università pubblica e contro il ddl Gelmini.

Pisa - Martedì mattina la didattica è stata completamente sospesa su indicazione del Senato accademico per garantire la partecipazione all'assemblea di ateneo. Occupate invece le facoltà di Scienze, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Lettere e Ingegneria. Un corteo di oltre 3000 persone ha bloccato i cinque ponti principali sull'Arno, per poi arrivare a bloccare l'aeroporto e infine, superando una carica della polizia, anche la stazione ferroviaria.

Firenze - Occupazione del polo scientifico, di Scienze della Formazione e assemblee, lezioni in piazza, maratona in notturna di corsi non stop.

Siena - Qui gli studenti hanno bloccato, incatenandosi simbolicamente, la riunione plenaria del corpo accademico convocata dal rettore per illustrare il proprio programma, chiedendo e ottenendo che si discutesse del ddl Gelmini. Circa 200 persone, provenienti in particolare dall'Università per Stranieri, sono riuscite a entrare in stazione e bloccare i binari per circa mezz'ora

Macerata - Occupazione di un'aula della facoltà di filosofia.

Cagliari e Sassari - E' stato stilato un documento congiunto dei rettori delle due università per chiedere una revisione del ddl di riforma.

Torino – Dopo Palazzo Campana già occupato domenica, il 23 novembre gli studenti del LINK Coordinamento universitario hanno occupato Palazzo Nuovo cede delle facoltà Umanistiche dell’università di Torino. E assieme a ricercatori precari, docenti e tecnici amministrativi sono saliti sul tetto e hanno trascorso lì la notte. “Siamo consapevoli della gravità di questo gesto ma ci assumiamo ogni responsabilità di fronte alla gravità del momento e siamo consapevoli che così facendo stiamo agendo coerentemente col mandato elettorale che abbiamo ricevuto due anni fa dagli studenti dell’Università di Torino” dichiarano. Didattica bloccata e seminari organizzati insieme ai ricercatori in mobilitazione. Giovedì mattina l'occupazione delle sedi delle facoltà di Fisica e Chimica sono state bloccate da picchetti di studenti.

Trieste - Studenti e ricercatori il 24 novembre sono saliti sul tetto del dipartimento di fisica, in serata prevista un'assemblea a Scienze

Napoli - Il 24 novembre studenti, ricercatori e dottorandi della Federico II hanno messo in scena una protesta singolare "Delitto allo studio". Da uno striscione si poteva leggere. "L'assassino è il maggiordomo" (riferito alla Gelmini) e il mandante il ministro dell'economia Tremonti.

Salerno – Il 23 novembre ha inizio anche l’occupazione del Rettorato del Campus di Fisciano.

Messina - Studenti e ricercatori dell'università di Messina e la Rete 29 aprile hanno occupato il tetto del Rettorato gridando "no" alla riforma Gelmini sull'università

Roma – 23 novembre i ricercatori e gli studenti romani della Sapienza e di Tor Vergata hanno occupato il tetto dell'edificio di fontanella borghese della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma. A Montecitorio per questa mattina, 24 novembre, dalle ore 9.30 è stato organizzato una mobilitazione in cui i protestanti si dicono “pronti ad assediare il Parlamento ed esprimere la nostra indignazione e le nostre idee”.

SENATO ASSEDIATO - E gli studenti l'hanno assediato davvero. Un gruppo di ragazzi ha tentato di entrare a Palazzo Madama e nonostante i tentativi degli agenti di sicurezza di bloccarli, sono riusciti ad arrivare fino all'androne dell'edificio ed hanno iniziato a lanciare uova chiedendo le dimissioni.

SCUDI DI GOMMAPIUMA A FORMA DI LIBRO - Un altro gruppo di studenti, poi, si è diretto verso Palazzo Grazioli, residenza romana del premier Berlusconi. Armati di scudi di gommapiuma a forma di libro e caschi e passamontagna, i manifestanti sono stati bloccati dai Carabinieri a cui hanno gridato: "Quando passano le veline per Berlusconi le fate entrare, gli studenti con i loro problemi no". Dopodiché anche qui è partito il lancio di uova.

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