
Capita così che una manifestazione nazionale programmata già da questa estate diventi l'occasione per protestare contro la reintroduzione degli esami di riparazione, ufficializzata dal Ministro della Pubblica Istruzione poco più di una settimana fa. Nonostante si scenda in piazza per chiedere anche l'innalzamento dell'obbligo scolastico, l'abolizione del numero chiuso all'università, e maggiori fondi per scuole ed università, in realtà ciò che spingerà molti ragazzi alla partecipazione sarà proprio la protesta contro gli esami di riparazione.
Infatti da sondaggi promossi da Skuola.net, emerge che ben il 70% degli studenti è contrario agli esami di riparazione e che ben il 57% scenderà in piazza.
Ma questi sono solo numeri, freddi, che non permettono di capire ciò che i giovani pensano veramente e sopratutto non aiuta loro a comprendere appieno le motivazioni della protesta. Per questo noi di Skuola.net, da sempre sito gratuito al servizio dello studente, cerchiamo da giorni di favorire il dibattito ai fini di una comprensione vera dei problemi della scuola e di un pieno e responsabile esercizio dei propri diritti di cittadini in una democrazia. Non vogliamo infatti essere dei fomentatori di piazza, che con i loro video sul degrado delle scuole italiane ci fanno credere che veramente non ci sia più una speranza; al contrario crediamo che solo mettendo al centro gli studenti e dialogando con loro si possano risolvere i problemi. Quest'attenzione viene percepita dai ragazzi che a centinaia di migliaia ci visitano ogni mese, e si avvicinano alla nostra realtà con la consapevolezza che saranno ascoltati.

Ma veniamo al dibattito che si è sviluppato sul forum: abbiamo riscontrato un maggior equilibrio tra favorevoli e contrari. Dei primi si fa portavoce Mario, che ammonisce: "...Chi va a scuola si deve impegnare e deve fare in modo di superare tutte le materie. Se si va male in una materia è logico che c'è una lacuna che va colmata". Sicuramente il vecchio sistema aveva prodotto dei mostri, con studenti che per cinque anni si portavano dietro il debito nelle stesse materie.
Ma a qualcuno, come Reika, "...sembra un po' troppo!!Io l'anno scorso avevo il debito a Latino anche perché avevo una prof incompetente.Sono passata e ho cambiato anke prof. Grazie a quella nuova sono riuscita a superare il debito durante l'anno,cosa che non sarebbe successa se fossi bocciata visto che non avrei cambiato prof!!E comunque se un alunno arriva in 5 con anche un solo debito non saldato non verrà ammesso all'esame di quinta, quindi i fannulloni riceveranno la bella sorpresa sul finale!!".
Due sono proprio i timori ricorrenti: l'aumento del tasso di abbandono scolastico, così come sostengono Pebla e Blue Angel, ma soprattutto che un ragazzo che va bene in tutte le materie tranne una possa essere bocciato per una defaillance, magari dovuta alla scarsa qualità degli insegnamenti.
Ecco l'altro tema caldo: la scarsa fiducia nei confronti del corpo insegnanti. Una laureata in filosofia, Francy1982, ricorda che nel suo liceo: "scene di simpatie o antipatie erano un fenomeno più frequente e questo rende difficile il sistema scolastico che secondo me fa acqua proprio all'apice nel senso che a mio parere e per mia esperienza la scuola italiana è piena di insegnanti poco qualificati o comunque che non sono pedagogicamente in grado di far comprendere, o comunque di trasmettere la loro materia, io ricordo un mio professore di matematica al liceo a cui non tornavano i compiti, che sosteneva che 4 era minore di 0 nelle dimostrazioni, che non conosceva la fisica...ma lui insegna ancora, come puo un ragazzo essere giudicato da lui, cosa ha da insegnar euna persona come lui??? oppure penso anche a quei professori bravi, che usano però la loro posizione di potere come una sorta di dittatura...insomma è un sistema che non si può curare con un esame a settembre, ma con un piano di risanamento a 360 gradi!".
Gli studenti chiedono proprio questo: riforme strutturali, che migliorino la qualità dell'insegnamento e la differenziazione degli indirizzi di studi, oggi praticamente annullata visto che oltre il 60% degli iscritti alle superiori frequenta un liceo. Così è più facile che ci si ritrovi a studiare materie per le quali non si è portati, tralasciando magari quelle in cui si potrebbe eccellere. Così avviene in Inghilterra, come ricorda JJ che con una battuta cerca di esprimere il concetto: "Ora in Italia un Einstein kn 11 in fisica potrebbe tranquillamente essere rimandato in primo x delle mancanze in italiano (nn tokkiamo la matematica poretto)... Mi kiedo, vi pare una cosa fatta bene???".
Di ben altro tono è Xico87, aspirante ingegnere informatico, che denuncia: "scuola superiore, visto che prevede una sterminata quantità di indirizzi, dovrebbe preparare su qlcsa in particolare (e nn su tutto in generale); il che nn significa che la scuola superiore si deve identificare col modello universitario, ma semplicemente che bisogna dare alle cose il giusto peso: è inammissibile che a un liceo scientifico si facciano miliardi di ore di italiano, storia, filosofia, latino e si riducano a poche le ore settimanali di matematica e fisica (che per esperienza personale assicuro nn essere sufficienti)."
Ci sentiamo di condividere questa richiesta, perché è proprio la matematica la bestia nera delle materie più gettonate per i debiti. In ogni caso, è condiviso il giudizio sulla mancanza di strutturalità di un provvedimento del genere: quando 4 persone su 10 non sono sufficienti in almeno una materia, non si può liquidare il fatto con uno "studiassero di più", vuol dire che c'è qualche problema nelle modalità di insegnamento nella scuola italiana, soprattutto per le materie scientifiche. Diamo atto al Ministro di aver riconosciuto il problema e di aver affrontato coraggiosamente la revisione degli obiettivi della scuola elementare, ma poi? L'idea che un esame a settembre (anzi no, entro il 31 agosto, e vorrei vedere il ministro che va a pescare uno per uno i professori che in quel periodo si godono le ferie) possa aumentare la serietà della scuola italiana è un'utopia; semplicemente i ragazzi continueranno a essere insufficienti a settembre come lo erano a giugno, e i professori scriveranno loro malgrado "sex" sulla pagella, dato che bocciare uno studente su tre significa molti posti di lavoro in meno, gli urlacci dell'Europa (che dice che abbiamo troppo pochi diplomati e laureati, era il leitmotiv di qualche anno fa, quando all'università si varò il nuovo ordinamento per rendere le cose più facili, il ministro non se lo ricorda?) e la paralisi del sistema. E allora, cui prodest?
Comunque domani saremo anche noi in piazza per ascoltare ancora una volta la voce degli studenti, che invitiamo a farsi sentire sempre di più sul forum.
