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di Margherita Paolini
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studenti indagati per occupazione liceo Oberdan

Un’occupazione dell’epilogo imprevisto, quella avvenuta nel dicembre del 2012 al liceo scientifico Oberdan di Trieste. Tra gli studenti che furono allora identificati dalla polizia, 4 si sono visti recapitare un decreto penale con potenziale condanna a 95 giorni di reclusione.

I giovani, ora studenti universitari, e all’epoca dei fatti maggiorenni, sono accusati di concorso in occupazione arbitraria di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio.

UN’OCCUPAZIONE COME TANTE ALTRE

- Il liceo scientifico Oberdan era stato occupato come tante altre scuole durante la solita stagione invernale di proteste studentesche e occupazioni. Era il dicembre del 2012 e circa una cinquantina di studenti avevano deciso di presidiare la scuola con l’obiettivo di ritinteggiarla. Un’operazione condivisa da molti altri giovani nel solco della protesta generale per le cattive condizioni strutturali in cui versavano le scuole. Tantissimi sono stati gli studenti che nel corso delle occupazioni avvenute in questi ultimi tempi si sono dedicati a dipingere aule e ripulire i propri licei.

L’INTERVENTO DELLA DIGOS ALL’OBERDAN

- Tuttavia ai quattro liceali dell’Oberdan è andata diversamente rispetto ai loro coetanei. Identificati allora dalla Digos, che fece irruzione poco prima delle 8,00 nel liceo in questione interrompendo così quella che si potrebbe definire un’occupazione lampo, Niccolò Fragasso, Bruno Improta, Giovanni Taccari, questi i nomi degli indagati più un quarto ancora anonimo, a distanza di più di un anno finiscono ora nel cuore di un indagine che potrebbe tutt’altro che vederli assolti. Pur non essendosi registrati in quell’occasione danni alla scuola, si è trattato comunque di occupazione di suolo pubblico con interruzione dell’attività didattica, e i quattro giovani pagano oggi lo scotto di essere stati gli unici maggiorenni riconosciuti all’epoca dei fatti tra i trentadue studenti identificati.

LA REAZIONE DEI RAGAZZI

- Probabilmente i quattro ragazzi, oggi impegnati nello studio universitario, avevano rimosso quella banalissima occupazione svoltasi nell’inverno del loro ultimo anno di liceo. Persino la preside dell’Oberdan, Maria Cristina Rocco, è stata colta con stupore dalla notizia, dichiarando che lei non avrebbe mai denunciato i suoi studenti. Uno dei quattro ragazzi, Bruno Improta, ha affermato che in un confronto con la Preside a conclusione dell’occupazione era stato garantito loro che non sarebbe scattata nessuna denuncia, ma solo un abbassamento del voto in condotta nel primo quadrimestre e i “famosi” processi agli studenti. Niente, insomma, di anomalo o preoccupante. Un altro dei giovani che ora si ritrovano a fare i conti con questi pesanti capi d’accusa, ha a sua volta dichiarato che non ci sarebbe stata un’interruzione del pubblico servizio, in quanto l’occupazione si è conclusa prima dell’orario regolare di inizio delle lezioni che quindi si sarebbero potute svolgere regolarmente e senza problemi. Per il momento ai giovani non resta che aspettare di essere ascoltati dal pm per testimoniare la vicenda e sperare in un esito positivo della storia. L'Unione degli Studenti fa sapere di non lasciare soli i 4 malcapitati soprattutto alla luce del fatto che un'operazione simile mette a rischio il diritto degli studenti di protestare.

E tu cosa pensi di questa vicenda? Si può essere indagati per un’occupazione pacifica?

Margherita Paolini