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Cornelia Patella Olbia
Fonte: La Nuova Sardegna


Un anno scolastico particolare quello del liceo Lorenzo Mossa di Olbia, dove nella quinta B dell’indirizzo Scienze umane c’è una novità che rompe la normalità (anagrafica). Seduta in prima fila, puntuale e attenta, c'è Cornelia, 63 anni, circondata da compagni che potrebbero essere tranquillamente suoi nipoti. Lei non è un’ospite d'onore o una docente, ma una studentessa in piena regola.

Questa donna, con una carriera intensa alle spalle nel mondo della bellezza e dell'imprenditoria, come riporta ‘La Nuova Sardegna’, ha infatti deciso di rimettersi in gioco per l'obiettivo che aveva lasciato a metà un po' di tempo fa: il diploma. Dopo aver studiato da privatista fino alla quarta, ha deciso che l'ultimo anno lo avrebbe fatto "come tutti gli altri" in una scuola pubblica, ottenendo il via libera dal preside in soli due giorni.

La sua routine è ferrea, e lo studio è la parte che preferisce della giornata: “Per me è un lusso andare a scuola al mattino. Mi alzo alle quattro e mezzo, faccio ginnastica, porto fuori i miei due barboncini, poi in macchina ripeto quello che ho studiato la sera prima. È la parte più bella della giornata”, racconta sorridendo.

Indice

  1. Da imprenditrice ad alunna
  2. Il rapporto con i compagni di classe
  3. Il preside: “Un valore aggiunto”

Da imprenditrice ad alunna

Quella di Cornelia è una storia che inizia molto prima dei banchi di scuola: è stata parrucchiera (persino al concorso di Miss Italia), poi tricologa e infine imprenditrice con un salone che ha gestito fino a 12 dipendenti. Un successo professionale innegabile.

A un certo punto, però, ha percepito che le mancava qualcosa: “Sentivo il bisogno di mettermi in gioco, di studiare di più, ma soprattutto di vivere la scuola, di stare in mezzo ai ragazzi”.

In classe si comporta come una studentessa qualsiasi, preparandosi, ripassando e sostenendo le interrogazioni, anche con ottimi risultati. La sua materia preferita è “la matematica. Quando capisci un passaggio e vai avanti senza intoppi è una soddisfazione enorme”, racconta Cornelia. C'è solo un momento che ancora la spaventa, ma non la ferma: “I compiti in classe. L’idea mi mette un po’ di ansia, ma non mi tiro certo indietro”.

Il rapporto con i compagni di classe

Nella quinta B, Cornelia è una presenza speciale: discreta, appassionata e sempre pronta ad aiutare. Lei stessa spiega che: “Non mi sono mai sentita fuori posto. Forse perché ho un carattere deciso: la mia personalità arriva prima di me, ma in classe cerco di comportarmi come una studentessa qualsiasi”.

Il rapporto con i suoi giovani colleghi è basato sull’incoraggiamento reciproco: “Quando vedo un compagno in difficoltà, cerco di incoraggiarlo. Loro fanno lo stesso con me. È uno scambio continuo”. Non solo, i professori raccontano che la sua presenza ha un effetto positivo sulla dinamica aula-docenti. A volte, infatti, riesce persino a stemperare le tensioni tra studenti e insegnanti: “Fungo un po’ da cuscinetto. Basta una parola gentile per rimettere tutto a posto”.

E dopo la campanella, l'imprenditrice-studentessa chiude il quaderno e "corre al lavoro": il pomeriggio lo passa tra clienti e consulenze tricologiche, per poi tornare sui libri la sera, pronta per il giorno dopo: “Non è stanchezza, è una forma di felicità. La scuola mi tiene viva”.

Il preside: “Un valore aggiunto”

Il dirigente scolastico del liceo, che ha permesso a Cornelia di frequentare la quinta classe, ha subito riconosciuto il valore di questa esperienza unica. Spalancando le porte a una studentessa adulta, la scuola ha dato piena attuazione al principio di inclusione.

“La diversità delle età e delle esperienze rappresenta una risorsa preziosa per l’intera comunità scolastica, favorendo la crescita umana e la solidarietà tra generazioni”. Il preside sottolinea, infatti, come la scuola debba essere "un luogo di apprendimento aperto a tutti, senza limiti di età".

La storia di Cornelia, secondo il dirigente, è un esempio concreto e potente: “Testimonia concretamente che l’istruzione è un diritto e un’opportunità per tutta la vita. È un valore aggiunto che arricchisce l’esperienza educativa di ciascuno”.

Ma c'è un messaggio ancora più importante per i ragazzi: quello di Cornelia è "un esempio di coraggio e di determinazione", capace di trasmettere agli studenti che “non è mai troppo tardi per imparare, per sognare e per rimettersi in gioco”.

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