
In questo autunno infuocato dalle proteste studentesche, l’occupazione continua ad essere l’arma prediletta dei giovani manifestanti. Ormai da settimane, sempre più numerose le scuole che cadono sotto l’assedio dei propri studenti decisi a portare avanti la propria battaglia in difesa dei diritti che le politiche governative e i tagli all’istruzione hanno messo più volte a rischio sopravvivenza.
Ma quanto costa l'occupazione ad ogni scuola? L'Associazione Nazionale dei Presidi, riunitasi i giorni scorsi a Roma per discutere di questo fenomeno e promuovere una campagna d'informazione sui costi relativi, ha calcolato che ogni classe occupata comporta allo Stato una spesa di 1000 euro giornalieri. Nel frattempo a Bologna ferma è stata la reazione di alcuni genitori stanchi dell’occupazione inaugurata all’Istituto Aldini Valeriani alla fine di novembre.OCCUPAZIONE SALATA - Cari ragazzi, sapevate che uno studente costa alle casse del nostro povero Stato 40 euro al giorno? Il che tradotto in termini di classe (ogni classe ha un costo di crica 1000 euro giornalieri), significa che in una scuola con 40 classi da 25 studenti la spesa quotidiana ammonta intorno ai 40.000 euro. Non si tratta di spiccioli, ma di cifre che fanno riflettere soprattutto alla luce delle gravi carenze economiche in cui versa l'istruzione nel nostro Paese. E quando la scuola è occupata? La spesa è la stessa, e anzi può addirittura crescere a causa dei danni inferti alle strutture. Somme di denaro che finiscono nell'imbuto degli sprechi a causa del fatto che, come è ben noto, durante le occupazioni l'attività didattica si interrompe.
CONTRO L’OCCUPAZIONE - Sono rari i casi in cui i giovani in protesta vengono appoggiati dal corpo docenti. Infatti spesso e volentieri preside e professori si dissociano da questo tipo di iniziative, criticandole e osteggiandole. Questo anche a causa dei costi salatissimi, certamente non consoni alla crisi finanziaria che tutto il Paese ed in particolare settori svantaggiati come quello dell’istruzione stanno attraversando. L’Associazione Nazionale dei Presidi, riunitasi per promuovere una campagna informativa sui costi dell’occupazione, ha dichiarato che solo 2 giorni di sospensione delle lezioni a causa della scuola occupata valgono in termini di spesa l’equivalente di un anno di finanziamenti. Questo dovrebbe far riflettere gli studenti e incentivarli a protestare seguendo altre vie come quella della cogestione o dell’autogestione.
GENITORI BLOCCANO L’OCCUPAZIONE - A Bologna alcuni genitori si sono opposti all'occupazione della scuola dei propri figli e hanno manifestato la loro netta contrarietà irrompendo ieri mattina nell'istituto Aldini Valeriani , davanti allo sgomento di alunni e professori compatti nell’assedio della scuola che va avanti da circa una settimana. Non sono bastate le diverse centinaia di occupanti a bloccare l’ingresso dei genitori arrabbiati per la sospensione delle lezioni al punto tale da sequestrare anche alcuni banchi che fungevano da barricata all’ingresso dell’istituto. “I nostri figli hanno il diritto di studiare” hanno affermato a gran voce, motivando così la loro incursione agli occhi degli altri ragazzi. Delusi per le modalità secondo cui si sta svolgendo l’occupazione, i genitori hanno tentato così di porre fine all’assedio della scuola senza tuttavia riuscire vittoriosi nella loro missione.
PROF E ALUNNI COMPATTI - Non sono crollati infatti dietro le intimidazione dei 15 coraggiosi, alunni e professori convinti delle ragioni che hanno indotto all’occupazione dell’Istituto: la scarsa pulizia di aule, bagni e palestre, la carente manutenzione delle strutture, un uso improprio del fondo studentesco, le strumentazioni a disposizione della scuola alquanto antiquate e la diminuzione di valore dei diplomi. Queste le cause che hanno trascinato in fronte compatto giovani e professori nell’iniziativa dell’occupazione: una coalizione abbastanza insolita quella degli insegnanti e degli alunni, che dimostra tuttavia la serietà delle intenzioni. E si è trattato di una scelta ponderata, in quanto la protesta dell’Aldini è iniziata a onor del vero tramite un’autogestione.
Margherita Paolini