Matteo Bortone
Autore
sequestro diplomificio Bologna

La battaglia contro i diplomifici sembra portare i suoi frutti, soprattutto dopo la stretta voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Perché prendere il diploma di Maturità a volte può risultare complicato. E, per questo, nel questo si sono moltiplicate le opportunità per chi cerca una scorciatoia a pagamento

Proprio grazie alla nuove norme, che hanno stimolato un'intensificazione dei controlli, la Guardia di Finanza di Bologna ha smantellato una vera e propria organizzazione criminale che vendeva diplomi di Maturità, a prezzi che arrivavano fino a 6.000 euro.

La banda, che aveva la sua base operativa a Bologna, era formata da ben dieci persone che, grazie alla complicità di alcuni istituti paritari nelle Marche e in Campania, garantivano il superamento dell’esame di Stato senza troppi patemi. Se avevi i soldi, potevi comprare il diploma senza studio, compiti e ansia da esame.

Indice

  1. Un sistema ramificato
  2. I trucchi per ottenere il falso diploma
  3. Il sequestro 

Un sistema ramificato

L’indagine si è concentrata sulle attività dell’anno scolastico 2023-2024 di un noto centro scolastico bolognese specializzato nel recupero degli anni scolastici e nella preparazione alla Maturità. Gli inquirenti hanno scoperto che questo istituto era il fulcro di un sistema ben oliato, che si estendeva in diverse province, da Bologna a Roma, da Firenze a Fermo e Napoli

Il blitz della GdF ha messo fine all’inganno, eseguendo un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip.

I trucchi per ottenere il falso diploma

Il sistema era ingegnoso e si basava su una serie di passaggi pensati per far credere che gli studenti avessero frequentato regolarmente le lezioni e svolto i compiti. La banda si serviva, inoltre, di “broker” che si occupavano di pubblicizzare e promuovere gli istituti compiacenti, per attirare gli studenti che cercavano di ottenere la Maturità in maniera “facile e veloce”. Per compiere tutto ciò:

  • producevano false attestazioni di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), indispensabili per essere ammessi agli esami di Stato;

  • creavano false auto-dichiarazioni di domicilio in Campania, per dimostrare che gli studenti bolognesi avessero frequentato regolarmente le scuole in quella regione;

  • redigevano i compiti scritti, con una condizione specifica: "L'obbligo di non indicare la data degli stessi, per poter consentire all'Istituto paritario di meglio gestire le presenze";

  • preparavano pagelle che contenevano false attestazioni dei dirigenti scolastici coinvolti nella truffa.

Il sequestro 

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), a fronte della notevole mole di materiale raccolto dai Finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo del centro scolastico di Bologna e di una sua succursale a Firenze. Il provvedimento, che rientra nelle misure cautelari previste dalla legge, ha colpito anche una scuola paritaria con sede nella provincia di Napoli e una società con sede a Bologna. L'operazione, inoltre, ha portato al sequestro di oltre 90.000 euro.

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