cicciodeciccis.
Ominide
9 min. di lettura
Vota 4,3 / 5

Concetti Chiave

  • Il documento presenta un elenco ordinato alfabeticamente di figure retoriche, includendo esempi e definizioni.
  • Figure retoriche comuni come metafore, similitudini e enjambement sono descritte con esempi classici.
  • Viene data particolare attenzione alle figure retoriche di suono, come allitterazione e assonanza.
  • Le definizioni includono dettagli su come e quando utilizzare le figure retoriche nel contesto poetico.
  • L'elenco copre una vasta gamma di figure, da quelle più note a quelle meno comuni, offrendo una risorsa completa per studenti e appassionati di letteratura.

In questo appunto viene presentato un Sono presenti anche numerose Allegoria: procedimento retorico per cui un contenuto concettuale viene espresso attraverso un’immagine che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso. (esempio: i veltro riformatore della divina commedia che sconfigge la lupa ovvero la cupidigia)

Indice

  1. Esempi di figure retoriche
  2. Descrizioni e confronti
  3. Metonimia e metafora
  4. Altre figure retoriche
  5. Sineddoche e simbolo
  6. Conclusione sulle figure retoriche

Esempi di figure retoriche

Antitesi: indica la contrapposizione di due concetti o di due pensieri (esempio: due volte nella polvere \ due volte sull’altar. Manzoni)

Aferesi: caduta di una lettera o di una sillaba a inizio di parola

Affabulazione: vedi favola
Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di due o più versi

Apocope: caduta di una sillaba a fine di parola

Anacoluto: contenuto sintattico che prevede un soggetto senza verbo (esempio: un religioso che vale molto anziché si tratta \ è un religioso che vale molto )

Asindeto: sequenza di diversi aggettivi uniti dalla virgola. le principali figure retoriche di un testo poeticoAsindeto aperto: “a”,”b”,”c”,”d”,”e”,”f”,”g” Asindeto chiuso: “a”.”b”.”c”.”d”.”e”.”f “ e “g”

Allitterazione: quando due parole iniziano con le stesse sillabe: (esempio e fa fuggire le fiere e li pastori(Dante)- e di me medesimo mi vergogno)

Assonanza: le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le vocali uguali ma le consonanti differenti: (esempio: io non sono come loro \ in perpetuo volo \ la vita la sfioro- )

Anastrofe: presentare le parole di un enunciato in un ordine diverso da quello abituale 8ad un pensiero solleva \ di me più degno - invece che più degno di me-)

Analogia: similitudine senza il come “i tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto: Pavese)

Apostrofe: interrompere l’ordine espositivo per rivolgersi improvvisamente ad una persona: “Ahi serva Italia, di dolore ostello… (Dante)

Brachilogia: contrazione dell’espressione. Si caratterizza per la presenza dell’ellissi del verbo.

Bisticcio: esempio: pizza pazza a pezzi- ragazzi pizzi pazzi e male avvezzi

Comparazione: confronto immediato tra due cose, due animali, persone.

Climax: intensificare il racconto sul piano emotivo – passionale gradatamente, se ascendente. Se non lo è si fa l’esatto contrario. (da un momento più emozionante a uno meno)

Chiasmo: ripetizione con schema ABBC. La ripetizione si può effettuare anche con l’uso di sinonimi.

Cotesto: rapporto semantico che si stabilisce tra un testo e un altro dello stesso poeta e tra il poeta e gli altri del suo tempo

Con-testo: rapporto tra autore e momento storico in cui vive

Consonanza: quando le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le consonanti uguali ma l vocali diverse ( batte alla tua finestra e dice il VENTO\ per monti e per mari ho viaggiato TANTO)

Dialefe: distinzione dei due suoni. Quello finale da quello iniziale

Diastole: spostamento dell’accento da sinistra a destra.

Epandiplosi: ripetizione della stessa parola a inizio e fine frase

Epentesi: allungamento all’interno di una parola

Eufemismo: dir le cose in modo piacevole per nascondere una situazione svantaggiosa

Epifonema: sentenza espressa in modo esclamativo

Epifonia: ripetizione alla fine di due o più versi

Epanalessi: ripetizione di un termine a fine frase che si ritrova all’inizio della successiva

Enallage: aggettivo con valore avverbiale

Ellissi: quando vengono sottintesi alcuni elementi della frase

Enumerazione: accostamento di una serie di termini della stessa categoria (fior, frondi, herbe, mbre, antri, onde, avri soavi)

Favola: sistema narrativo, racconto (generico); in greco mùtos: modo di raccontare dando alle cose un valore reale

Descrizioni e confronti

Ipotiposi: descrizione varia e efficace , ricca di colori e suoni

Iterazione: ripetizione di discorsi, parole, costrutti

Ironia: particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un significato contrario (antifrasi) o diverso da quello letterale con intento critico e derisorio.

Dissimulazione in cui la figura autoriale vuole cogliere e significare idee morali, sociali, etiche e spirituali non facilmente comprensibili dai destinatari o dall’interlocutore all’interno dell’affabulazione.egli sa che i destinatari no sanno e gli fa capire che devono sapere.

Iperbole: esagerazione “ti mando mille baci” (Catullo)

Idiotismo: espressione dialettale riportata in lingua dotta

Ipotassi: proposizione principale che regge diverse subordinate

Iperbato: inversione di posizione “della città la bellezza”

Inarcatura: frase iniziata in un verso che si conclude in quello successivo.

Intensione: qualità concettuale che rende la comunicazione più o meno intensa per chi ascolta.

Litote: dare rilievo ad una non qualità negando l’idea contraria

Litote mascherata: non si definiscono con il non ma il non è nascosto : intero: non maculato

Metonimia e metafora

Metonimia: esprime un rapporto di qualità

Causa per effetto: morì per duello

Effetto per causa: vivere col sudor della fronte

Contenente per contenuto: bere un bicchiere

Contenuto per contenente: gli ho inviato un sms

Astratto per concreto: sfuggì alla polizia

Concreto per astratto: sei un tuono

Strumento per chi lo adopera: è un’ottima penna

L’epoca per le persone che vi appartengono : il Novecento

L’autore per l’opera: un Botticelli

Il nome di una persona per le qualità che la contraddistinguono: è un Woytila

Metafora: sostituire una parla con un’altra. Esempio di figura retorica: Laura è bella come il sole.

Ossimoro: unione di due termini antitetici

Altre figure retoriche

Onomatopea: imitazione di u suono della natura o del suono di un oggetto

Omoteleuto: quando due o più parole hanno la sillaba finale uguale

Protesi: aggiunta di un infisso

Paragoge:allungamento a fine parola

Perifrasi: giro di parole che tende a esprimere qualcosa

Preterizione: affermare di non dire qualcosa che poi viene descritta

Polisindeto: sequenza di diversi aggettivi o sostantivi untiti da numerose congiunzioni

Polisindeto aperto: x e y e p e t e v e z

Polisindeto chiuso: x e r e t e p e v , v

Paratassi: proposizioni principali legate o per asindeto o per polisindeto

Pleonasmo: uso superfluo di qualcosa “ a me mi…”

Paronomasia: accostamento di due parole di suono simile ma con significato diverso.

Poliptoto: un vocabolo ripreso a breve distanza con funzioni morfo-sintattiche diverse: genere, numero, tempo, persona de verbo

Prosopea: cose anomale, astratte

Reticenza: non dire qualcosa che sarebbe bene dire

Ripetizione: esempio: viene subito subito

Rafforzamento: insieme di due o più aggettivi che consolidano il significato del sostantivo a cui si riferiscono (Vieni subito e presto: deittici diversi foneticamente ma simili nel significato)

Sinestesia: contrapposizione tra due sensazioni diverse

Similitudine: figura retorica composta da”cosi…come” che esprime un rapporto di uguaglianza.

Sarcasmo: esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, morale, etico, spirituale contro qualcuno o qualcosa

Sineddoche e simbolo

Sineddoche: esprime un rapporto di quantità.

la parte per il tutto: un asso del pedale

il tutto per la parte: un cappotto di visone

il singolare per il plurale: sensibilità dell’uomo

il plurale per il singolare: sensibilità degli uomini

sincope: caduta di una sillaba all’interno di parola

sillessi: concordanza assentio di verbo e soggetto (la maggiorparte delle donne chiesero---anziché chiese)

Sinalefe: prevede la fusione della vocale finale di una parola con la vocale iniziale della successiva)

Sineresi: quando si fondono due o più vocali all’interno di una parola

sistole: spostamento da destra a sinistra dell’accento, dalla penultima alla terzultima sillaba per esempio

Simbolo: oggetto concreto chiamato a rapporto delle sue qualità leone per coraggio

Tmesi: taglio di una parola per andare a capo

Zeugma: verbo che regge più complementi che dovrebbero essere da altri o quando una principale regge delle subordinate che avrebbero bisogno di essere rette da altri.

Parlare e lagrimar vedrai insieme (dante)

Conclusione sulle figure retoriche

Le figure retoriche si trovano in particolare modo nelle poesie.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono alcune delle principali figure retoriche menzionate nel testo?
  2. Tra le principali figure retoriche menzionate ci sono le metafore, le similitudini e l'enjambement.

  3. Cosa rappresenta l'allegoria secondo il testo?
  4. L'allegoria è un procedimento retorico in cui un contenuto concettuale viene espresso attraverso un’immagine che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso.

  5. Come viene definita l'antitesi nel testo?
  6. L'antitesi indica la contrapposizione di due concetti o di due pensieri.

  7. Qual è la differenza tra assonanza e consonanza secondo il testo?
  8. L'assonanza si verifica quando le parole finali dei versi hanno le vocali uguali ma le consonanti differenti dopo l’accento tonico, mentre la consonanza si verifica quando le consonanti sono uguali ma le vocali diverse.

  9. In che contesto si trovano principalmente le figure retoriche secondo il testo?
  10. Le figure retoriche si trovano in particolare modo nelle poesie.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community