
Le scuole in cui studiate sono un po’ vecchie, ma il MIUR ha intenzione di correre ai ripari adeguando gli edifici esistenti agli standard di sicurezza e costruendone di nuovi, più belli e più sicuri. I 680 milioni di euro stanziati dovrebbero servire proprio a questo.
COME STA LA SCUOLA? - In quale stato di salute avete trovato la vostra scuola al rientro dalle vacanze estive? Se qualcosa è ancora da sistemare, sappiate che il Ministero dell’Istruzione ha tutta l’intenzione di intervenire o, per lo meno, è quello che ha lasciato intendere con la pubblicazione dei dati concernenti la rilevazione sullo stato dell’edilizia scolastica in Italia.
SCUOLE D'ANNATA - In base ai dati pubblicati dal Ministero, risulta che l’85,2% delle attuali scuole si trova proprio in edifici costruiti per essere tali, mentre il restante 14,8% delle scuole sono costruzioni riadattati a uso scolastico. Ma quello che balza di più all’occhio è il fatto che gli edifici scolastici sono alquanto “anziani”, in alcuni casi proprio “d’altri tempi”: se il 44% è stato costruito tra gli anni ’60 e gli anni ’80, c’è addirittura un 4% che risale a prima del 1900.
SICUREZZA ANTINCENDIO - Il Ministero ha focalizzato poi l’attenzione su quanto gli edifici in cui studiate sono sicuri. Buone notizie per quanto riguarda il documento di valutazione dei rischi che quasi il 90% delle scuole possiede. Decisamente minore la percentuale di quelle che possiedono il certificato di prevenzione degli incendi (CPI): non si raggiunge il 18%. A questo riguardo il MIUR precisa che “condizione necessaria per ottenere il CPI è il rispetto di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Il mancato rispetto di uno solo di tali requisiti comporta, dunque, il non ottenimento del certificato” e spiega che la maggior parte delle scuole è comunque in possesso di dispositivi per tutelare gli studenti in caso di incendio. Impianti idrici antincendio, scale interne di sicurezza, sistemi di allarme, estintori portatili e segnaletica di sicurezza sono presenti, almeno uno di essi, in gran parte delle scuole.
INVESTIMENTI IN CORSO - Ovviamente tutte le scuole dovrebbero essere adeguate alla normativa di sicurezza, e non solo la maggior parte, quindi il Ministero ha ribadito che i 680 milioni di euro già stanziati saranno utilizzati per la “riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili scolastici delle Regioni appartenenti all’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), dove ce n’è maggior bisogno.
RISCHIO SISMICO - Un altro punto su cui si è concentrata l’indagine ministeriale è il rischio sismico. In questo caso i dati non sono per nulla confortanti: il 55,6% delle scuole non è stato progettato secondo la normativa antisismica e il 54,1% non possiede il certificato di conformità che serve per attestare che la costruzione sia conforme alle norme per le costruzioni in quella specifica zona sismica. Ma il Ministero spiega che questi dati sono da ricollegarsi proprio al fatto che la maggior parte degli edifici scolastici è stata costruita tra gli anni ’60 e gli anni ’80 “un periodo nel quale i criteri di costruzione degli edifici erano scarsamente influenzati da una ‘cultura antisismica’ che solo di recente è andata consolidandosi in Italia”.
SI CAMBIA SCUOLA - Anche per questo problema viene avanzata una proposta di soluzione. Siccome “intervenire su tali edifici, costruiti secondo standard ormai superati, al fine di adeguarli alla attuale normativa risulta […] del tutto inefficace”, precisa il MIUR, oltre a stabilire nuove linee guida per l’edilizia scolastica, l’obiettivo è quello di costituire dei fondi per “valorizzare gli immobili obsoleti e realizzare le nuove strutture”.
Cristina Montini