Cristina.M
Genius
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Concetti Chiave

  • La scelta dell'ausiliare dipende dal verbo retto dal servile: "ha dovuto viaggiare" per avere, "è dovuto partire" per essere.
  • Se il verbo che segue il servile è intransitivo, entrambi gli ausiliari, essere e avere, sono corretti.
  • Quando un pronome atono precede il verbo servile, si usa l'ausiliare essere: "si è voluto muovere".
  • Se il pronome atono segue l'infinito, l'ausiliare da usare è avere: "ha voluto muoversi".
  • Quando il verbo servile è seguito da essere, l'ausiliare corretto è sempre avere: "ha voluto essere".
Ho o sono dovuto partire?

Per non sbagliarsi - e spesso lo fa anche chi parla in pubblico - basta seguire alcune regolette. Vedrete così che la scelta dell'ausiliare (essere o avere) quando vi trovate difronte a infiniti retti da verbi servili (come volere, potere, dovere) sarà davvero uno scherzetto.

Allora ecco qui qualche regola:

- Scegliere sempre l'ausiliare del verbo retto dal servile, è buona norma: es. ha dovuto viaggiare; è dovuto partire.

L'ausiliare sarà quello dell'infinito che si trova (e' retto, appunto) dopo il verbo servile, quindi con viaggiare l'ausiliare sarà avere, con partire essere.
- Se il verbo che segue quello servile è intransitivo ( e cioè non risponde alla domande ''chi''/''che cosa'') si può usare sia l'ausiliare essere che avere. Quindi possiamo dire tanto "è dovuto uscire" che "ha dovuto uscire".
- Se l'infinito che segue il verbo servile ha davanti un pronome atono (come mi, ci, ti, si, vi), allora bisogna usare l'ausiliare essere: es. si è voluto muovere. Se invece il pronome è dopo l'infinito allora diremo ha voluto muoversi.
- Infine, se il verbo servile è seguito dal verbo essere, allora non possiamo sbagliarci: l'ausiliare sarà sempre avere: es. ha voluto essere il migliore.
(Questo articolo è stato tratto da: Dubidoo.it)

Hai altri dubbi sulla grammatica italiana? Troverai molte spiegazioni su Dubidoo.it.

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