
Con 268 voti a favore e 121 contrari la Camera dei deputati dice sì alle nuove norme sulla scuola. Un pacchetto di riforme deciso dal Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che mirano a migliorare le condizioni generali del mondo scolastico, sia dal punto di vista strutturale che sociale. Sono, infatti, molti gli aspetti che vengono toccati dalla nuova legge: dall’edilizia al sostegno ai disabili, dal concorso docenti 2016 alla ricerca. Per qualcuno è un provvedimento insufficiente per sanare le mille criticità della scuola italiana; per altri è un atto che vuole riparare gli errori commessi sinora dal Governo. Ma il Miur difende il decreto, considerandolo un primo passo verso la parità tra gli istituti. Ma quali sono le novità portate dalla nuova legge.
Nel video le novità del "decreto scuola"
UN FONDO EXTRA PER L’EDILIZIA SCOLASTICA – Il passaggio principale dell’ormai ex “decreto scuola” – e anche quello economicamente più significativo – è il maxi stanziamento di 64 milioni di euro (per il 2016) per eseguire interventi di ristrutturazione, manutenzione e ammodernamento degli edifici scolastici. Fondi che danno una nuova boccata d’ossigeno al programma “Scuole Belle”; uno degli obiettivi attorno cui ruota il programma del ministro Giannini. In alcuni casi, le scuole italiane cadono a pezzi. Con questi soldi si gettano le basi per metterci una piccola toppa.
SOSTEGNO A DISABILI E IMMIGRATI – Dal 2017 gli istituti paritari avranno a disposizione 12 milioni di euro per un maggior inserimento degli alunni disabili; fondi che serviranno a predisporre le infrastrutture necessarie per accogliere al meglio i ragazzi meno fortunati e per tentare di avvicinare gli standard a quelli che oggi solo le scuole private possono permettersi. Sempre in linea con la filosofia dell’integrazione il Governo ha deciso di estendere il “bonus cultura” - che da alcuni mesi spetta a tutti i ragazzi che compiono 18 anni – anche a chi non è cittadino italiano ma ha un permesso di soggiorno in corso di validità.
PIU’ SOLDI PER I COMMISSARI DEL CONCORSONE – Viene raddoppiato il gettone di presenza per quei docenti che sono stati inseriti nelle commissioni di valutazione del maxi-concorso scuola 2016. Le procedure si preannunciano lunghe e i professori scelti per giudicare i loro futuri colleghi dovranno saranno costretti a togliere molto spazio al proprio lavoro ordinario e, in parte, al loro tempo libero. Altre novità per i docenti riguardano: nuove assunzioni nella scuola dell’infanzia; la possibilità per i neo-assunti di accedere all’assegnazione provvisoria in deroga al blocco triennale; la proroga (al 15 settembre 2016) del termine ultimo assumere a tempo indeterminato i professori delle scuole statali; il pagamento delle supplenze brevi entro il trentesimo giorno successivo all’ultimo giorno del mese in cui sono state svolte.
MISURE ANCHE PER UNIVERSITA’ E RICERCA – Il “decreto scuola” tocca però anche i temi caldi dell’università e del post-università. L’Italia, nonostante l’eccellenza riconosciuta dei nostri professori e ricercatori, viaggia da tempo a scartamento ridotto a causa di una cronica carenza di fondi. Il Miur ha perciò tentato di escogitare qualche soluzione per la formazione superiore. Diminuisce il limite minimo dei crediti formativi da conseguire per potersi iscrivere all’università per chi si diploma in un Istituto tecnico. Viene introdotta una nuova modalità di calcolo dell’Isee per quei nuclei familiari con disabili a carico. Si finanzia con un contributo di 3 milioni di euro (a partire da quest’anno), la scuola sperimentale di dottorato internazionale del Gran Sasso Science Institute (Gssi). Anche se, nota dolente, per i periti industriali viene innalzato il titolo di studio richiesto per l’accesso alla libera professione: dal diploma superiore al diploma di laurea.
Marcello Gelardini
