
Se non paghi il contributo scolastico non verrai iscritto all'anno successivo. Queste sono solo alcune delle minacce effettuate dalle scuole e segnalate alla redazione di Skuola.net in questi giorni nonostante la circolare ministeriale del 2013 firmata da Lucrezia Stellacci parli chiaro: i contributi scolastici sono di natura volontaria e il loro versamento non può influenzare l'iscrizione degli studenti alla scuola dell'obbligo.
Peccato che, ai fatti, non sia così. I casi in cui i presidi rifiutano l'iscrizione degli studenti qualora i genitori si rifiutino di pagare stanno crescendo di giorno in giorno. In questo periodo le iscrizioni si stanno chiudendo nella maggior parte degli istituti e chi non vuole pagare deve uscire allo scoperto. Skuola.net sta raccogliendo tutto il materiale in un dossier da consegnare al Ministero dell'Istruzione. Ma ecco alcune anticipazioni delle segnalazioni in esso contenute.SE NON PAGHI NON TI ISCRIVI - "Qualunque somma ulteriore alle tasse erariali e a quanto strettamente necessario per il rimborso di spese sostenute dalla scuola per conto delle famiglie può essere richiesta soltanto quale contribuzione volontaria". Queste le parole dall'allora Direttore Generale nella circolare ministeriale che ribadisce anche che "la frequenza della scuola dell'obbligo non può che essere gratuita". Circolare di cui tanti presidi sembrano fingere di non conoscere l'esistenza. Così spesso la minaccia di rifiutare l'iscrizione dei ragazzi qualora le famiglie non paghino il contributo resta solo tale, altre volte invece diventa reale e le domande di iscrizione agli anni successivi vengono rifiutate o "lasciate in stand by" come succede in queste scuole.
PAURA DI ESSERE BOCCIATI - Se poi sono i ragazzi a trovarsi a fronteggiare la situazione da soli, di fronte ad un adulto che ti spiega che non seri in regola puoi spaventarti a morte. Come avviene in questa scuola, dove gli studenti le cui famiglie non hanno pagato il contributo vengono invitati ad andare nell'ufficio del preside. Così uno di loro è tornato a casa con la paura di essere bocciato, così come riferisce il genitore che ci ha inviato la segnalazione.
La battaglia di Skuola.net contro i contributi scolastici truffa a Le Iene
NIENTE CONTRIBUTO, NIENTE PAGELLA - E non finisce qui. C'è anche chi, per non aver pagato il contributo volontario, si è visto negare il diritto di visionare la pagella del primo quadrimestre. E nonostante abbia richiesto il confronto con prof e preside non c'è stato niente da fare: vuoi la pagella? Paga prima il contributo.
COSA BISOGNA PAGARE? - Skuola.net, da anni impegnata nella lotta contro la truffa dei contributi scolastici, ricorda ancora una volta che questi sono volontari: le famiglie che possono permetterselo possono decidere di aiutare in questo modo la scuola pubblica, ma quelle che non possono non sono obbligate a versarli né, tanto meno, a presentare il loro ISEE alle scuole per giustificare il mancato pagamento, come spesso è accaduto. C'è però una parte di tasse che sono obbligatorie e si tratta di:
Tassa di iscrizione: E’ esigibile all’atto dell’iscrizione ad un dato corso di studi secondari, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’Erario. L’importo è di 6,04 euro.
Tassa di frequenza: deve essere corrisposta ogni anno. La tassa deve essere pagata per intero sia nel caso che l’alunno si ritiri dalla scuola sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. Il pagamento è riconosciuto valido, in caso di trasferimento di uno studente da istituto statale al altro statale, dalla nuova scuola. Costo 15,13 euro.
Tassa di esame: Deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore in unica soluzione al momento della presentazione della domanda per esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità). L'importo è di 12,09 euro.
Tassa di diploma: La tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio. Costo euro 15,13.
LA CHIAREZZA MERCE RARA – Fortunatamente le scuole non sono tutte uguali e c'è anche chi precisa agli studenti cosa pagare in maniera obbligatoria e cosa in maniera volontaria in modo chiaro e trasparente. Tuttavia resta deprecabile chiedere il modello ISEE alle famiglie che intendono avvalersi dell'esonero dal contributo.
160 MILIONI PER IL FONDO DI FUNZIONAMENTO, MA LA SCUOLA NON CE LA FA - Purtroppo le casse delle scuole italiane sono messe maluccio: nonostante abbiano ricevuto dal Ministero dell'Istruzione circa 50 milioni di euro extra per il 2015 da destinare alle spese di funzionamento, molti presidi hanno confessato che questi soldi non bastano comunque ad andare avanti. Infatti, proprio nelle settimane scorse, Giorgio Rembado, Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, aveva dichiarato a Skuola.net: "Nuovi finanziamenti sono sicuramente ben accetti, ma in un istituto di medie dimensioni la somma si traduce in 40 euro annui pro alunno, ancora non sufficienti per coprire le spese di funzionamento". I presidi chiedono che il fondo di funzionamento sia esattamente pari al doppio di quello che è attualmente, ovvero 160 milioni di euro annui. Negli ultimi giorni il Ministero ha cercato di pompare nelle casse delle scuole altri 70 milioni di euro sotto forma di rimborso per anticipi di spese sostenute dalle scuole per conto del Miur negli anni passati. Tuttavia tutti questi provvedimenti non sembrano essere sufficienti a fermare l'abuso: proprio per questo motivo Skuola.net invita chiunque abbia la possibilità a pagare i contributi volontari, tanto più che sono deducibili dalle tasse. Tuttavia ribadisce il suo no all'uso delle minacce da parte dei presidi.
SKUOLA.NET SI BATTE PER TE - Proprio per questo la Redazione di Skuola.net sta lavorando a un dossier da consegnare al Ministero dell'Istruzione in cui figureranno nomi e cognomi delle scuole che minacciano gli studenti in caso di mancato pagamento del contributo volontario. E questo di oggi è solo un assaggio delle scuole che ne faranno parte. Il tuo istituto è tra quelli? Segnalalo alla redazione scrivendo una mail a contributi@skuola.net!
Serena Rosticci