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di Cristina Montini
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contributi scolastici

Genitori stanchi di pagare toner e carta igienica per la scuola mettono con le spalle al muro il Ministero: vogliamo i fondi che ci spettano, altrimenti ricorreremo al TAR. È partita da Torino la prima class action nazionale sui mancati finanziamenti alla scuola.

LE SCUOLE PRETENDONO FONDI DALLO STATO - Le scuole sono rimaste senza fondi e così sempre più spesso chiedono un aiuto alle famiglie degli studenti attraverso i “contributi scolastici volontari”. Il primo anno di crisi sono stati chiesti 25 euro, dichiarano i genitori dei 700 studenti di Bruino, ma adesso si è arrivati a 50. Così, per pagare toner, carta, sapone e supplenze, adesso i genitori hanno deciso di farsi dare i soldi dallo Stato: “Chiediamo ai ministeri che ottemperino ai loro doveri e corrispondano la cifra che è stata a suo tempo stanziata e mai erogata” afferma l’avvocato che segue questa iniziativa, Diogene Franzoso.

COS’E’ UNA CLASS ACTION? - La class action è stata organizzata dalla Flc-Cgil di Torino e dal Comitato Sos scuole Bruino (paese vicino Torino) ed è partita all’inizio di novembre. Ma cos’è una class action? Si tratta di un’azione legale che un gruppo di persone appartenenti alla stessa classe/categoria sociale (in questo caso i genitori di studenti stanchi di pagare) decide di intraprendere per ottenere la soluzione di un problema. L’azione è rivolta al Ministero dell’Istruzione e a quello dell’Economia e consiste prima nell’invio di una diffida ai due ministeri affinché vengano finalmente erogati alle scuole i finanziamenti promessi. Se con questo primo intervento, la diffida, entro 90 giorni non si riuscissero a ottenere i fondi richiesti, l’avvocato Franzoso ha dichiarato che “scatterà il ricorso al Tribunale amministrativo regionale”.

CONTRIBUTI SCOLASTICI, LO SPECIALE - Una class action come questa potrebbe essere intrapresa anche da altre scuole visto che in molti istituti la somma richiesta come “contributo volontario” diventa ogni anno più ingente e per i genitori pagare è ovviamente sempre più difficile. Ma soprattutto questo fenomeno non è ancora molto chiaro ai genitori che si vedono portare a casa dai propri figli bollettini da pagare senza riuscire a distinguere facilmente le tasse obbligatorie dai contributi volontari. Per saperne di più sui contributi scolastici e su come difenderti, visita lo speciale Contributi Scolastici.

La scuola ti ha già chiesto dei contributi scolastici? A quanto ammontano?

Cristina Montini