
Dal 2019, l'alternanza scuola-lavoro sarà valutata in sede di Maturità con una parte del colloquio dedicata proprio al resoconto del periodo di stage. Infatti scomparirà la tesina e verrà sostituita dalla relazione sul progetto sviluppato durante l’alternanza.
Conclusa la fase sperimentale, tutti gli alunni dell'ultimo triennio delle superiori dovranno aver svolto un’esperienza di tirocinio formativo (in azienda o, in alternativa, a scuola). Dunque l'alternanza scuola-lavoro non è solo una modalità didattica tesa ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio grazie a progetti in linea con il loro piano di studi, ma diventa anche parte integrante della valutazione dello studente. Si alternano le ore di studio a ore di formazione in aula o trascorse all'interno delle aziende, per garantire loro esperienza "sul campo" e superare il gap formativo tra mondo del lavoro e mondo accademico
L’alternanza scuola lavoro è regolata dagli articoli 33 e 43 della legge 107/2015. In particolare nell’articolo 33 si legge che essa ha una durata diversa per i licei rispetto agli istituti tecnici o professionali dato che questi ultimi sono più orientati all’entrata diretta nel mondo del lavoro.
Il Miur ricorda che la valutazione del percorso incide sul livello dei risultati di apprendimento conseguiti nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno del corso di studi.
Alternanza scuola-lavoro, quante ore di assenze posso fare?
Entrando nello specifico della valutazione vera e propria, affinché il percorso di alternanza sia valido, è necessario che lo studente abbia frequentato almeno tre quarti del monte previsto dal progetto. Traducendolo in numeri: se al liceo si devono svolgere 200 ore nel corso del triennio, ciò vuol dire che 150 è il numero minimo di ore con cui ci si può presentare davanti le commissioni d’esame (dunque il 75% del monte ore complessivo).Mentre negli istituti tecnici e professionali, dove la legge prevede 400 ore di alternanza nel triennio, la quota minima sale a 300 ore (sempre il 75% del monte ore totale). Tutto ciò è confermato nella Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza, approvata dal Miur nel dicembre scorso.
Gli studenti in alternanza sono tenuti a garantire l’effettiva frequenza delle attività formative erogate dal soggetto ospitante e ai fini della validità del percorso di alternanza, è richiesta la frequenza, da parte dello studente, di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto. Sulla possibilità di quando svolgere l'alternanza, il Miur lascia ampio margine: la cosa più importante è che alla fine del quinto anno siano state accumulate tutte le ore, dunque, per essere chiari, si può svolgere l'intero percorso durante l'ultimo anno, pause scolastiche comprese (come la sosta natalizia o quella pasquale).