Concetti Chiave
- L'Homo sapiens sapiens è l'unica specie di ominidi esistente, con una diversità interna derivante da un'unica origine africana secondo le teorie più accettate.
- La migrazione dall'Africa verso altri continenti ha portato a un'evoluzione adattiva, come la perdita dei peli corporei per migliorare la sudorazione.
- I diversi colori della pelle si sono sviluppati in risposta alle variazioni dei raggi ultravioletti nelle diverse regioni del mondo.
- La pelle chiara si è evoluta in Europa e Asia per facilitare la sintesi della vitamina D, necessaria per la salute ossea, nelle zone con minore insolazione.
- Oggi, le differenze tra popolazioni umane sono meno significative grazie alla globalizzazione e ai mezzi di comunicazione che favoriscono l'interscambio culturale e genetico.
Le popolazioni umane
L'unica specie di vento della famiglia degli ominidi è quella dell'Homo sapiens sapiens. Eppure è facile accorgersi che, nell'ambito di questa specie, mi sono individui con caratteristiche diverse, appartenenti perciò gruppi diversi. Secondo alcuni studiosi, l'uomo attuale deriva da un unico ceppo comparse in una certa zona della Terra; secondo altri, deriva invece da ceppi diversi come farsi più o meno nello stesso periodo in vari luoghi della Terra. Attualmente sembra ormai universalmente accettata la prima di queste teorie: la culla dell'umanità è stato Africa centro-meridionale e da lì l'uomo è emigrato per popolare gli altri continenti. Quello che l'Homo sapiens sapiens è diventato oggi è risultato di millenni di selezione naturale.Il primo passo sarebbe stata la perdita di gran parte dei peli corporei: quando circa 2 milioni di anni fa gli uomini hanno lasciato le foreste per occupare l'ambiente aperto della savana, è diventato importante raffreddare il corpo attraverso un efficiente processo di sudorazione, facilitato da un aumento delle ghiandole sudoripare e dalla diminuzione dei peli. Un altro importante passo sarebbe stata la differenziazione dei vari colori della pelle, per adattarsi alle diverse quantità di raggi ultravioletti nelle varie zone della Terra. Probabilmente i primi uomini avevano la pelle scura, ricca di melanina, perfettamente adatta alle forti radiazioni solari tipiche del continente africano. Per le popolazioni immigrate in Europa e in Asia, il carattere "pelle scura" avrebbe costituito uno svantaggio perché impediva di fare arrivare all'interno del corpo la quantità di raggi ultravioletti necessaria alla sintesi della vitamina D, fondamentale per fissare il calcio nelle ossa e assicurare uno scheletro sano e robusto. A queste latitudini, dove l'insolazione è minore, furono avvantaggiati gli individui che presentavano la pelle più chiara. Al giorno d'oggi i fattori ambientali che hanno dato origine alle differenze tra le varie popolazioni umani hanno perso la loro importanza, grazie all'aumentata possibilità di interscambi, anche grazie ai mezzi di comunicazione.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine accettata dell'Homo sapiens sapiens secondo il testo?
- Quali adattamenti fisici sono stati importanti per l'evoluzione dell'uomo?
- Perché la pelle chiara è stata vantaggiosa per le popolazioni in Europa e Asia?
Secondo il testo, l'origine accettata dell'Homo sapiens sapiens è l'Africa centro-meridionale, da dove l'uomo è emigrato per popolare gli altri continenti.
Gli adattamenti fisici importanti includono la perdita di gran parte dei peli corporei per migliorare la sudorazione e la differenziazione dei colori della pelle per adattarsi alle diverse quantità di raggi ultravioletti.
La pelle chiara è stata vantaggiosa perché permetteva di assorbire una quantità sufficiente di raggi ultravioletti per la sintesi della vitamina D, essenziale per la salute delle ossa, in regioni con minore insolazione.