Concetti Chiave
- Il cerro è un albero tradizionale dell'Appennino centromeridionale, particolarmente diffuso in Campania, Molise e Basilicata.
- Storicamente, il cerro era molto più presente nel paesaggio italiano, ma oggi è limitato a zone submontane e a valli fresche e umide.
- La sostituzione del cerro con il castagno in molte zone collinari fu favorita dall'uomo per la maggiore utilità del legname di castagno.
- Il cerro è riconoscibile per il tronco poderoso, la chioma disseccata verso l'apice e la corteccia solcata e rugosa con licheni.
- Le foglie coriacee e le ghiande ovali con cupola ricciuta sono caratteristiche distintive del cerro tra le querce.
Il cerro
Albero tradizionale dell'Appennino centromeridionale, particolarmente diffuso in Campania, Molise e Basilicata, e soprattutto tipico delle aspre montagne del Sannio e dell'Irpinia, il cerro è stato assai più largamente presente nel paesaggio italiano in epoche passate.
Oggi resta più che altro limitato a un livello submontano oscillante intorno ai mille metri di quota, anche se spesso discende a valle in zone particolar¬mente fresche e umide, e può allora formare talvolta estesi popolamenti nelle pianure litoranee. In molte zone collinari e montane probabilmente l'uomo stesso favorì dunque i tempi remoti la sostituzione del cerro, il cui legname usava per riscaldamento e per altri scopi, con il castagno, che presentava maggiore e più immediata utilità pratica.
La forma diritta e slanciata, il tronco poderoso e regolare, la chioma allargata e frequentemente disseccata verso l'apice, la corteccia grossolanamente solcata e rugosa, screziata di licheni grigi e verdi caratteristici rendono il cerro inconfondibile fra tutte le altre querce. E se ciò non bastasse valgono a individuarlo in modo sicuro e definitivo la foglia coriacea nettamente incisa e la ghianda ovale piuttosto grossa, maturante in un biennio, dal sapore amaro poco attraente, caratteristica per la cupola ricciuta composta di mille contorte e sottilissime frange.