Concetti Chiave
- Gli agenti esogeni, come piogge, fiumi e vento, modellano la superficie terrestre erodendo montagne e formando pianure e valli.
- Gli agenti endogeni influenzano la crosta terrestre innalzando catene montuose e creando vulcani e isole vulcaniche.
- I cambiamenti indotti dagli agenti endogeni possono, nel corso di milioni di anni, alterare la forma e la posizione di continenti e oceani.
- La crosta terrestre è divisa in placche crostali, sette delle quali sono di grandi dimensioni e comprendono le masse continentali.
- Le placche crostali sono separate da margini, che sono profonde fratture, e includono sia continenti che fondali oceanici.
La superficie terrestre è in continua evoluzione, anche se i tempi di questa evoluzione sono lenti. Nel corso delle lunghissime ere geologiche il volto della Terra è mutato profondamente per opera degli agenti esogeni, cioè le pioggie, i fiumi, i ghiacciai, il vento. Con il tempo, l'azione di questi agenti erode e spiana catene montuose, accumula detriti nei fondali marini formando pianure, scava valli e bacini lacustri.
Ancora più profondi sono i mutamenti della crosta terrestre operati dagli agenti endogeni (ossia interni alla Terra). Con il tempo, l'azione di questi agenti produce l'innalzamento di catene montuose, la formazione di vulcani e isole vulcaniche e addirittura, in centinaia di milioni di anni, modifica la forma e la posizione dei continenti e degli oceani.
Tali trasformazioni sono dovute ai movimenti delle placche crostali in cui è divisa la crosta terrestre: di queste, sette sono di grandi dimensioni, le altre invece sono più piccole. Le placce sono separate tra loro da profonde fratture chiamate margini; sei delle placche maggiori comprendono le masse continentali (Eurasia, Africa, America del Nord, America del Sud, Australia e Antartide), con i fondali oceanici che le circondano, mentre la settima corrisponde al grande bacino dell'Oceano Pacifico.