Ara70
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Concetti Chiave

  • Michotte ha creato un esperimento con dischi di cartone per studiare la percezione di causalità attraverso il movimento apparente di quadratini colorati dietro uno schermo.
  • L'esperimento mostrava come i quadratini A e B sembravano interagire, con A che apparentemente spingeva B, nonostante il fenomeno fosse un'illusione visiva.
  • La ricerca si concentra sulla percezione di causalità, cercando di capire quando e come si percepisce un rapporto di causa-effetto tra oggetti.
  • Durkheim, in contrasto, riteneva che la causalità fosse un concetto pensato piuttosto che percepito visivamente, un'idea che influenzò Michotte.
  • Michotte ha utilizzato apparati sperimentali dei primi del '900 per simulare l'urto tra due corpi, osservando le reazioni degli spettatori a queste condizioni artificiali.

Effetto lancio

Michotte Ha preso dei dischi di cartone, in uno ha disegnato la striscia di colore nero, in un altro ha disegnato una linea rossa. Poi, i due cartoncini sono stati sovrapposti e sono stati combinati per ottenere la figura C. I due cartoncini venivano fatti ruotare dietro uno schermo, nel quale si apriva uno spazio attraverso cui si poteva vedere, tramite una fenditoia rettangolare, piccole porzioni delle strisce sottostanti che apparivano come quadratini colorati sempre in movimento.
Il quadratino A nella prima sequenza è distanziato dal quadratino B.
Nella seconda sequenza si vede come il quadratino A si avvicina a B. Nella terza i due quadratini sono affiancati, nella quarta sequenza A è fermo e B si sposta ⇒ questo è frutto di ciò che io vedo e percepisco dalla fenditoia. Manipolando il tracciato delle strisce e la velocità di rotazione dei cartoni si varia la velocità apparente di ogni quadratino e la distanza tra loro. L’aspetto più importante della tecnica è che quello che i soggetti vedono non ha niente di realistico perché è frutto di come appare fenomenicamente l’evento.
Diversa è la posizione del sociologo, antropologo e storico francese, Durkheim il quale ritiene che la causalità si può pensare ma non vedere → condizione interna che posso individuare seppure non sia identificabile con elementi esterni, oggetti. I nostri sensi non posso farci sperimentare nient’altro che la coesistenza dei fenomeni e mai quelli che sono i rapporti di influenza o di forza. Spinto anche da queste affermazioni Albert Michotte dedica la sua ricerca sperimentale alla percezione di causalità.

L’obiettivo che si è posto è individuare quando si produce un rapporto di causa effetto, e quando invece questa condizione manca? Quali condizioni di spazio e di tempo lo rendono possibile o addirittura inevitabile/coercitivo?
Si è concentrato sullo studio dell’urto di 2 corpi e, in particolare, ha creato questa condizione sperimentale. Siamo nei primi del ‘900 con apparati sperimentali di ricerca.
Descrizione sperimentale di Michotte: 1. L’osservatore viene fatto sedere ad una distanza di 1,5 m da uno schermo scuro, sul quale si apre uno spazio di 15 cm e alto 5mm.
2. Dietro alla feritoia c’è uno sfondo bianco in cui ci sono 2 quadratini A (nero) e B (rosso) di 5 mm (a distanza di 40mm)
3. Osservatore: punto di fissazione quadratino B (quello rosso al centro) → all’osservatore viene chiesto di concentrarsi sul quadratino B. Quello che l’osservatore vede è che ad un certo momento il quadratino A entra in movimento e a contatto con il quadratino B. L’oggetto a si sposta verso B ad una velocità di 30cm/s. A un c erto punto A si ferma e nello stesso istante B inizia a muoversi, allontanandosi da A alla stessa velocità di B.
Tutti gli osservatori vedono l’oggetto A lanciare in avanti l’oggetto B, dargli una spinta. L’impressione evidentissima e coercitiva è stato che il quadratino A ha prodotto il movimento del quadratino B. Un movimento apparente che è creato dalla condizione sperimentale che ha strutturato l’autore.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale della ricerca di Albert Michotte?
  2. L'obiettivo principale della ricerca di Michotte è individuare quando si produce un rapporto di causa-effetto e quali condizioni di spazio e tempo lo rendono possibile o inevitabile.

  3. Come viene descritta l'esperienza visiva degli osservatori nell'esperimento di Michotte?
  4. Gli osservatori vedono il quadratino A lanciare in avanti il quadratino B, dando l'impressione che A abbia prodotto il movimento di B, un movimento apparente creato dalla condizione sperimentale.

  5. Qual è la differenza tra la percezione di causalità secondo Michotte e la posizione di Durkheim?
  6. Michotte si concentra sulla percezione fenomenica di causalità attraverso esperimenti visivi, mentre Durkheim ritiene che la causalità sia un concetto pensabile ma non visibile, poiché i sensi percepiscono solo la coesistenza dei fenomeni.

  7. Quali sono le condizioni sperimentali descritte da Michotte per studiare la percezione di causalità?
  8. L'osservatore è seduto a 1,5 m da uno schermo con una fenditoia, dietro cui si trovano due quadratini A e B. A si muove verso B e, al contatto, B inizia a muoversi, creando l'impressione di un lancio.

  9. Qual è l'aspetto più importante della tecnica utilizzata da Michotte?
  10. L'aspetto più importante è che ciò che i soggetti vedono non è realistico, ma è frutto di come appare fenomenicamente l'evento, manipolando il tracciato delle strisce e la velocità di rotazione dei cartoni.

Domande e risposte