Concetti Chiave
- La coscienza distingue tra veglia e stati di incoscienza, come sonno o altre condizioni non coscienti.
- Essere coscienti significa essere consapevoli del mondo, anche se si può essere svegli senza tale consapevolezza.
- L'autoconsapevolezza implica riconoscere se stessi come agenti distinti nel mondo.
- La coscienza è legata al presente neurofisiologico, occupando il tempo tra passato e futuro.
- L'attenzione consapevole a un oggetto definisce il presente cosciente, mentre il cervello elabora in parallelo più stimoli in modo inconscio.
Essere svegli e consapevoli
Essere svegli; questa definizione comporta la distinzione della veglia dal sonno o da altri stati di incoscienza.
Essere consapevoli del mondo; rispetto al primo, assume valenza più astratta : si può infatti essere svegli e allo stesso tempo inconsapevoli degli aspetti esteri del mondo.
Essere consapevoli di se stessi come agenti nel mondo; ciò è riconducibile all’autoconsapevolezza, ossia l’essere consapevoli di se stessi come distinti dagli altri nel mondo.
Coscienza e percezione del tempo
Coscienza intesa come presente neurofisiologico; la coscienza ha un carattere temporale, occupa il nostro tempo tra passato e futuro spiegando il nostro senso del presente. Secondo la nostra percezione:
Passato : ciò che è avvenuto alcuni secondi prima;
Futuro: ciò che accadrà tra qualche secondo;
Presente cosciente: è soggettivo e indefinito, impossibile da misurare con precisione, anche se possiamo attribuirgli una durata di alcune centinaia di millisecondi. Questa visione del presente è riconducibile al nostro modo di prestare attenzione al mondo esterno: soggettivamente, ci sembra che si possa essere attenti in modo cosciente a una sola cosa per volta; in realtà, in modo incosciente, il cervello elabora in parallelo più cose.
L’oggetto in cui poniamo consapevolmente attenzione rappresenta un modo di definire il presente cosciente.