Concetti Chiave
- Skinner concepì l'istruzione programmata come un metodo per applicare le tecniche di laboratorio all'insegnamento, basandosi sulla teoria che l'apprendimento avviene osservando le conseguenze delle azioni.
- La macchina per insegnare di Skinner utilizza programmi didattici suddivisi in item o frame, ciascuno contenente una piccola unità di informazione e un quesito a cui l'alunno deve rispondere.
- Il metodo skinneriano prevede un apprendimento graduale, riducendo al minimo gli errori e garantendo rinforzi frequenti e adeguati per ogni risposta corretta.
- Le macchine per insegnare possono utilizzare sia dispositivi tecnologici sia quaderni di esercizi, offrendo un feedback immediato e riducendo l'intervallo tra risposta e rinforzo.
- Nonostante i vantaggi delle macchine, l'uso del computer (CAI) ha reso l'istruzione programmata più accessibile e diffusa nel contesto educativo moderno.
Indice
La visione di Skinner sull'apprendimento
Per Skinner la situazione scolastica può essere paragonata a quella del laboratorio: le materie che gli alunni apprendono a lezione non sono altro che comportamenti complessi, costituiti da repertori di risposte. Sulla base di questo convincimento progettò una forma di insegnamento programmato che consentisse l’applicazione alla didattica delle tecniche sperimentate in laboratorio. La tesi di fondo, esposta per la prima volta in un articolo del 1954
– The Science of Learning and the Art of Teaching,La scienza dell’apprendimento e l’arte G. Ballanti, Modelli di apprendimento e schemi di insegnamento, Giunti&Lisciani, Teramo 1991, pag. 138 dell’insegnamento) è che un individuo apprende osservando le conseguenze dei suoi atti, in base alle quali modifica il suo comportamento. Poiché l’alunno, nel corso della sua carriera scolastica, passa gradatamente da elementi che già conosce ad altri che gli sono sempre meno noti, occorre offrirgli, oltre alle condizioni per l’apprendimento, anche una serie di rinforzi adeguati.
Il ruolo del rinforzo nell'educazione
Se è vero che si apprende su base individuale, fondamentale è il modo in cui viene impostato e strutturato il lavoro scolastico che, ad avviso di Skinner, è in genere inadeguato a favorire e valorizzare lo sviluppo cognitivo dei singoli alunni, soprattutto perché i ritmi di apprendimento sono diversificati, così come i tempi di acquisizione delle competenze: “Il maestro ideale sarebbe dunque il precettore che può stabilire con il suo unico alunno un’azione reciproca autentica, ma, non potendosi realizzare nella scuola una simile situazione privilegiata, è necessario creare l’atmosfera più favorevole alle possibilità di apprendimento e pertanto chiedersi quali comportamenti devono apprendere gli alunni, quale tipo di rinforzo è adatto al caso, con quale frequenza e regolarità deve essere usato per ottenere buoni risultati, tenendo presente che il rinforzo più efficace resta sempre la consapevolezza della risposta esatta, pur potendosene usare molti altri tipi”.
La macchina per insegnare di Skinner
Il rimedio proposto da Skinner è la macchina per insegnare, il cui nucleo è costituito da un programma composto da una serie di elementi didattici e di prove di verifica: “Un elemento del programma può fornire o meno informazioni nuove all’allievo, ma, in ogni caso, lo mette nella condizione di dover riempire uno spazio vuoto lasciato in un’asserzione in modo da giungere a completarla, dopodiché l’allievo viene condotto a dare un’occhiata alla risposta giusta: se quest’ultima coincide con la risposta data dall’allievo, tale concordanza di risposta costituisce il rinforzo; in caso contrario l’allievo può studiare la risposta corretta in modo da far crescere le sue possibilità di ricevere il rinforzo la volta successiva”.
La programmazione skinneriana
Secondo Skinner la progressione delle conoscenze da apprendere deve essere molto graduale, in modo tale che l’allievo si trovi nelle condizioni di non commettere errori o di farlo solo raramente. Se l’alunno riuscirà a dare la risposta giusta a ogni quesito, riceverà di conseguenza ogni volta un rinforzo e sarà posto nelle migliori condizioni possibili per apprendere. La programmazione skinneriana è lineare e, come dicevamo, ha inizio con una serie di nozioni note all’alunno per introdurne poi di sempre più complesse, ed è suddivisa in frame o item, ognuno dei quali comprende un’unità di informazione e un quesito al quale l’allievo può rispondere agevolmente. I frame, infatti, sono di dimensioni molto ridotte e, pertanto,
estremamente numerosi, secondo la filosofia delle “piccole tappe”, così da consentire un impegno cognitivo irrisorio da parte dell’allievo e assicurargli un’altissima probabilità di successo nella risposta, con conseguente rinforzo. Le domande, secondo lo schema di Skinner, devono essere a risposta aperta e non a scelta multipla: lo studente deve fornire risposte esatte servendosi solo di stimoli discriminativi che aumentino la probabilità di successo e non di
alternative verosimili ma errate. Può invece essere utilizzata la tecnica del fading che consiste nel fornire all’alunno vari indizi (cues), molto numerosi nei frame iniziali e sempre meno frequenti in quelli successivi, fino a sparire
nell’item finale.
L'istruzione programmata e le sue applicazioni
La definizione “macchine per insegnare” non deve trarre in inganno, in quanto l’istruzione programmata si serve in alcuni casi di dispositivi tecnologici e in molti altri dei classici quaderni di esercizi, in cui l’allievo in una pagina riempie lo spazio bianco per la risposta e poi controlla in quella successiva se essa è esatta o meno. Gli eserciziari programmati sono comunque diversi da normali quaderni di esercizi: essi, infatti, anziché “svolgere la funzione di integrare le lezioni e i libri di testo […] si fanno carico dell’intera gestione dell’attività didattica grazie ai vari elementi previsti dal programma creato appositamente. La serie delle prove che mette
l’allievo nella condizione di dover dare delle risposte è quella che gli fornisce anche le informazioni necessarie che gli permettono di dare le risposte esatte”.
Anche se le macchine offrono indubbi vantaggi – come la riduzione dell’intervallo che intercorre fra risposta e rispettivo rinforzo – è dunque del tutto secondario che il programma di istruzione programmata venga attuato in maniera meccanizzata o manuale. Oggi, tuttavia, con questo metodo di apprendimento è in larga misura utilizzato il computer (CAI – Computerassisted instruction).
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Skinner riguardo all'apprendimento scolastico?
- Qual è il ruolo del rinforzo nell'apprendimento secondo Skinner?
- Come funziona la "macchina per insegnare" proposta da Skinner?
- Qual è la struttura della programmazione skinneriana?
- In che modo l'istruzione programmata viene implementata oggi?
Skinner paragona la situazione scolastica a un laboratorio, dove le materie apprese sono comportamenti complessi costituiti da repertori di risposte. L'apprendimento avviene osservando le conseguenze degli atti e modificando il comportamento di conseguenza.
Il rinforzo è fondamentale per l'apprendimento, poiché la consapevolezza della risposta esatta è il rinforzo più efficace. Altri tipi di rinforzo possono essere usati, ma l'obiettivo è sempre quello di favorire l'apprendimento.
La macchina per insegnare è basata su un programma di elementi didattici e prove di verifica. Gli studenti completano spazi vuoti in affermazioni e confrontano le loro risposte con quelle corrette, ricevendo rinforzi per le risposte esatte.
La programmazione skinneriana è lineare e graduale, iniziando con nozioni note e introducendo progressivamente concetti più complessi. È suddivisa in frame o item, ognuno con un'unità di informazione e un quesito, per facilitare l'apprendimento.
Oggi, l'istruzione programmata è spesso implementata tramite il computer (CAI - Computer-assisted instruction), anche se può essere realizzata sia in modo meccanizzato che manuale, con dispositivi tecnologici o quaderni di esercizi programmati.