Concetti Chiave
- Carlo Porta, nato a Milano nel 1775, è noto per la sua traduzione in milanese della Divina Commedia e per opere come "Brindes de Meneghin all'Ostaria".
- La fama arriva con "Desgrazzi de Giovannin Bongee" (1812), seguita da poesie che criticano superstizioni, ipocrisia religiosa e descrivono la vita dei milanesi.
- Porta, pur dichiarandosi apolitico, esprime idee politiche attraverso satire pungenti e opere come "Paracar che scappee de Lombardia".
- Difensore dei dialetti, scrive "I paroll d'on lenguagg, car sur Gorell" (1812) e "El sarà vera fors quell ch'el dis lu" (1817) a sostegno di Milano.
- Negli ultimi anni, le sue opere mostrano temi antinobiliari con titoli come "La nomina del Cappellan" (1819) e "Offerta a Dio" (1820).
Indice
La Vita e le Opere di Carlo Porta
Carlo Porta nasce a Milano nel 1775 e ivi muore nel 1821. E' considerato il poeta di maggior spicco della letteratura in milanese; nel 1804-1805 cura una traduzione in milanese della Divina Commedia, nel 1810 pubblica il Brindes de Meneghin all'Ostaria, per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d'Asburgo-Lorena.
Successo e Tematiche delle Opere
La poesia che lo porta al successo inizia, però, nel 1812 con la pubblicazione di Desgrazzi de Giovannin Bongee.
La sua attività, d'ora in poi, sarà sempre di altissimo livello e si può dividere in tre rami:
* opere contro le superstizioni e l'ipocrisia religiosa del tempo: Fraa Zenever (1813), On Miracol (1813), Fraa Diodatt (1814), La mia povera nonna la gh'aveva (1810);
* opere descrittive di popolani milanesi: Olter desgrazzi de Giovannin Bongee (1814), El lament del Marchionn di gamb'avert (1816), La Ninetta del Verzee (1815), la struggente confessione di una prostituta, suo capolavoro;
* opere più strettamente politiche: Paracar che scappee de Lombardia (1814), E daj con sto chez-nous, ma sanguanon (1811), Marcanagg i politegh secca ball (1815), Quand vedessev on pubblegh funzionari (1812).
Satira e Politica nelle Poesie
In queste Porta si è sempre dichiarato apolitico, sebbene le sue satire rendessero manifeste le sue idee.
Difesa dei Dialetti e Altre Opere
Al di fuori di questa schematizzazione rimangono: I paroll d'on lenguagg, car sur Gorell (1812) in difesa dei dialetti e El sarà vera fors quell ch'el dis lu (1817) in difesa di Milano.
Alle poesie umoristiche appartengono Dormiven dò tosann tutt dò attaccaa (1810) e Epitaffi per on can d'ona sciora marchesa (1810).
Nel 1815 esce, in via ufficiosa, la Prineide, un apologo al linciaggio dei politici corrotti, la paternità viene attribuita al Porta, che non ne guadagnò vantaggi; in realtà l'autore era Tommaso Grossi, giovane talento, futuro amico del milanese.
Ultimi Anni e Temi Antinobiliari
La fine della sua carriera si colora di toni antinobiliari con la pubblicazione di La nomina del Cappellan (1819), Offerta a Dio (1820) e Meneghin biroeu di ex monegh (1820).
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di Carlo Porta nella letteratura milanese?
- Quali sono le principali tematiche delle opere di Carlo Porta?
- Come si manifesta la difesa dei dialetti nelle opere di Carlo Porta?
Carlo Porta è considerato il poeta di maggior spicco della letteratura in milanese, noto per le sue traduzioni e opere che affrontano temi sociali e politici.
Le opere di Carlo Porta si dividono in tre rami principali: critiche alle superstizioni e all'ipocrisia religiosa, descrizioni della vita dei popolani milanesi, e poesie politiche.
Carlo Porta difende i dialetti attraverso opere come "I paroll d'on lenguagg, car sur Gorell" (1812), sottolineando l'importanza e il valore culturale del dialetto milanese.