5 cose da sapere se studi Scienze della pianificazione territoriale

Hai scelto di studiare Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale dalla triennale al mercato del lavoro, ormai sei sicuro: ma sai come funziona all’Università, cosa ti aspetta dopo la triennale e la magistrale? E una volta entrato nel mercato del lavoro? Ecco 5 cose che dovresti sapere se scegli il percorso in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale dalla triennale al mercato del lavoro secondo questo articolo a cura di AlmaLaurea.

1. Cosa fai alla triennale?

Studi prevalentemente Ingegneria Civile e Architettura, Agraria e Matematica. Chi si è laureato prima di te ha conquistato il titolo a 26 anni, mettendoci in media 5 anni e con un voto medio di laurea pari a 100,5.
E durante gli studi ha fatto un buon numero di stage formativi, 91%, e di esperienze internazionali, 9%.

2. Dopo il primo livello …

… in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale il 56% dei laureati prosegue gli studi con la magistrale puntando soprattutto sul percorso di Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale (75%).

3. Concludi la magistrale e poi?

Dopo 5 anni dalla laurea, per chi ha scelto la magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale il lavoro c’è e coinvolge 74 laureati su cento.

4. Lavoro ben retribuito e stabile? Buono

I laureati in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale a 5 anni dal titolo guadagnano in media 1.260 euro netti al mese, e anche la stabilità lavorativa è abbastanza buona: coinvolge 71 laureati su cento. E, anche se dentro a questi “stabili” c’è chi sceglie di mettersi in proprio, ad avere la meglio è sempre il tempo indeterminato che interessa il 37 laureati su cento.

5. Dove vanno? Consulenze professionali e edilizia

Tra i laureati in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale i settori che hanno la meglio sono le consulenze professionali (22%), l’edilizia (14%), seguono il commercio (13%) e la pubblica amministrazione (12%).

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