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classifica censis 2018

Anche per quest'anno il Censis ha stilato una serie di classifiche - 63 in totale – basandosi su vari criteri di valutazione. Le classifiche corrispondono a categorie omogenee divise per dimensione.

Sono vari gli aspetti presi in esame, ad esempio strutture e livello di internazionalizzazione. Ogni istituto ha ottenuto un punteggio complessivo che poteva variare da 0 a 100, da 0 a 110 per quanto riguarda la didattica. Ai primi posti troviamo, per gli atenei statali, nelle rispettive categorie: tra i mega atenei (con oltre 40mila iscritti) mantiene il primato l’Università di Bologna, fra i grandi atenei (che contano dai 20mila ai 40mila iscritti) svetta l’Università di Perugia. Scendendo di dimensioni, tra gli atenei medi (da 10mila a 20mila studenti) è l’Università di Siena a primeggiare e tra quelli piccoli (fino a 10mila studenti) la prima è quella di Camerino. Stabile la classifica dei politecnici, con Milano che rimane fissa al primo posto.

L’importanza del livello di internazionalizzazione

Tra i criteri presi in considerazione per formare le classifiche ci sono: strutture disponibili, capacità di comunicazione 2.0, servizi erogati e il livello di internazionalizzazione. Quest’ultimo, in particolare, sembra aver assunto un ruolo di rilievo. L’importanza dell’internazionalità degli atenei ha registrato una crescita come criterio di valutazione dell’offerta, considerando i numeri dell’ultimo anno accademico. Sono oltre 44mila (il 4% del totale), infatti, gli studenti che nell’anno appena passato hanno sostenuto esami presso un ateneo all’estero. Oltre il 23% lo ha fatto grazie a programmi di mobilità internazionale diversi dal progetto Erasmus, frutto della cooperazione tra i singoli atenei. Nel 2016 il 9% dei corsi è stato erogato interamente in inglese e il 13% prevedeva il rilascio di un titolo doppio o congiunto.

Classifica mega atenei e grandi atenei statali: in testa Bologna e Perugia

I mega atenei statali, come già accennato, sono quelli che superano i 40mila iscritti. La classifica vede piazzarsi nuovamente al primo posto, come lo scorso anno, l’Università di Bologna con 91,2 punti. Secondo posto pari merito per tre atenei, l’Università di Firenze, l’Università di Roma La Sapienza e l’Università di Padova (che sale di una posizione rispetto al 2017), tutte con 86 punti. Ultimo posto per l’Università di Napoli Federico II, immediatamente preceduta da quella di Catania. Si piazza terzultima l’università di Milano.
Per quanto riguarda i grandi atenei, quelli con un numero di iscritti che oscilla tra i 20mila e i 40mila, guida la classifica l’Università di Perugia con 93,8 punti, mantenendo la media del precedente anno tranne per il punteggio relativo alle strutture per studenti, che è calato di 5 punti. Al secondo posto spicca per virtù un ateneo del sud, l’Università della Calabria in provincia di Cosenza, che conta 92 punti.

Classifica atenei statali medi e piccoli: primi posti per Siena e Camerino

Anche per gli atenei medi si riconferma il primo posto assegnato l’anno scorso all’Università di Siena con ben 99 punti in totale. In seconda posizione troviamo l’Università di Sassari con 98 punti, immediatamente prima della terza, l’Università di Trento, con 96,8 punti. Per la prima volta nella classifica compare, grazie all’incremento dei suoi iscritti, l’Università di Macerata, che si prende l’ottava posizione con 84,6 punti. L’ultimo posto degli atenei medi spetta all’Università di Napoli L’Orientale. Al penultimo troviamo Parthenope, sempre di Napoli, e al terzultimo l’Università degli Studi Magna Graecia a Catanzaro.
Passando ai piccoli atenei si conferma nuovamente in cima alla classifica l’Università di Camerino (Macerata) con 91,4 punti. Al secondo posto troviamo un ateneo del sud, l’Università di Foggia, con 87,6 punti. Ultima e penultima posizione in questa categoria sono state ottenute rispettivamente dall’Università del Molise e da quella del Sannio.

Classifica politecnici e atenei non statali: niente grandi sorprese

Non ci sono grandi sorprese per quanto riguarda le classifiche dei politecnici e degli atenei non statali, simili a quelle dello scorso anno. Al primo posto, stabile nella classifica dei politecnici, troviamo quello di Milano con 91,2 punti seguito dallo Iuav di Venezia coi suoi 89 punti. Terzo e quarto posto rispettivamente per i politecnici di Torino e Bari.
Quasi invariata anche la classifica degli atenei non statali, fatta eccezione per il passaggio dello Iulm di Milano dai piccoli ai medi atenei. È la Bocconi di Milano la prima tra i grandi atenei (oltre 10mila iscritti) non statali, con 95,6 punti. Immediatamente dopo troviamo l’Università Cattolica con 87,6 punti. Nei medi atenei, che contano tra i 5mila e i 10mila studenti, troviamo due università della capitale: la Luiss al primo posto con 91,4 punti e la Lumsa al secondo con 83,8. Più numerosa la classifica dei piccoli atenei, che vede sul podio al primo posto la Libera Università di Bolzano (106 punti) seguita dalla Liuc-Università Cattaneo di Castellanza (Va) con 92,6 punti. Ultima posizione per l’Università Lum Jean Monnet di Casamassima (Ba), immediatamente preceduta dall’Università Europea di Roma.

Aumenti delle immatricolazioni per il terzo anno consecutivo

Dai dati Censis è emerso come, per il terzo anno consecutivo, le immatricolazioni abbiano registrato un incremento. Nell’anno accademico 2016-2017 si è notato un aumento del +5,2% delle immatricolazioni rispetto all’anno precedente. Si registra anche che oltre il 47% dei 19enni italiani sceglie l’università, evidenziando così un rinnovato interesse rispetto dell’istruzione accademica. La maggior quota di iscritti di registra per le discipline economico-statistiche (14,5%) e per le discipline ingegneristiche (14,1%).

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