
Come intuibile, narra le vicende della consorte di Re Giorgio III, raccontando, seppur in modo romanzato, la malattia del sovrano, di cui però Carlotta si fece carico durante il loro matrimonio, durato oltre cinquant’anni e passato alla storia per l’assenza di amanti, pratica alquanto rara per l’epoca, che rese Giorgio il simbolo nazionale della virtù domestica. Ma, una volta finiti tutti gli episodi, ecco alcuni consigli che potrebbero fare al caso tuo.
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Bridgerton
Potrebbe essere scontato, visto che la miniserie altro non è che uno spin off della serie principale, ma nel caso in cui tu non abbia visto Bridgerton, entrambe le stagioni uscite, ti consigliamo di rimediare. Infatti non solo potrai avere un approfondimento dei personaggi comparsi in La Regina Carlotta, ma potrai capire meglio anche il contesto sociale e avere un secondo assaggio del contesto storico in cui le vicende sono ambientate.La serie principale è scorrevole, ha un buon ritmo e gli attori sono per lo più convincenti nei loro ruoli. I personaggi sono spesso ben caratterizzati e delineati, è dunque facile capire i sentimenti che li muovo, e pressoché tutte le loro azioni sono giustificate all’interno della sceneggiatura. È inoltre un tripudio di vestiti d’epoca e di usanze che a oggi possono sembrare bislacche, ma una volta entrati nel mood, la similitudine con i più moderni teen drama come Gossip Girl, ad esempio, è lampante e ben costruita. Completa il tutto una colonna sonora degna di nota, che prende i grandi successi del pop di oggi e li rielabora mixandoli agli strumenti classici e orchestrali.
The Crown
Continuando sulla linea della Corona inglese, come non citare The Crown? Senza dubbio più moderno, in quanto è legato alla vita della Regina Elisabetta II, dalla sua incoronazione fino quasi ai nostri giorni, ma riesce ad ogni modo a restituire almeno in piccola parte le atmosfere della corte britannica e della monarchia.L'interprete della Regina e degli altri personaggi cambia ogni paio di stagioni per evidenziare lo scorrere del tempo, regalando però agli spettatori interpretazioni uniche di alcuni dei più talentuosi attori britannici che si susseguono nell’interpretare l’intero cast, da Elisabetta II a Filippo, Margaret, Diana e Carlo compresi. Inoltre a breve uscirà la stagione conclusiva della serie, che vedrà, tra gli altri avvenimenti, anche la morte di Lady Diana, pagina assai buia della storia britannica. Meno drama ma più storico, senza però rinunciare a romanzare qualche aspetto della vita dei sovrani, The Crown è un prodotto di altissimo livello assai consigliato.
La legge di Lidia Poët
Concludiamo con una serie nostrana uscita pochi mesi fa: La legge di Lidia Poët. Entra in questa lista in quanto, nonostante diversi decenni di distanza, anche in questo caso si è davanti a una serie in costume in cui la protagonista è una giovane donna desiderosa di affermare sé stessa, anche se la società in cui vive oppone molta resistenza.Lidia, proprio come la Regina Carlotta, è decisa ad aiutare chi ha bisogno di lei, qualsiasi sia il prezzo da pagare. Lo fa attraverso lo studio legale del fratello in quanto, nonostante lei sia a tutti gli effetti un’avvocatessa, non le è consentito dalla società maschilista del tempo esercitare la sua professione. Ma l’amore per l’avvocatura le rende impossibile dedicarsi ad altro, e caso dopo caso rende sempre più evidente il suo vale, il suo ingegno, la sua arguzia e la sua autonomia e autodeterminazione, che fanno di lei una donna che non necessita dell’aiuto di un uomo per svolgere il suo lavoro.