
Una rosa giovane e piena di talenti pronti a prendersi la scena. L'Italia di Luciano Spalletti, attualmente impegnata nell'Europeo di calcio in Germania, sta attraversando una fase di transizione.
Il CT è in cerca dell'undici migliore possibile per aprire un ciclo vincente e per la rassegna continentale ha scelto di puntare tutto sui giovani.
Tra questi c'è anche Gianluca Scamacca, centravanti dell'Atalanta. Intervistato da 'El Mundo', l'attaccante ha rivelato alcuni dettagli sul suo passato da studente.Leggi anche:
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Che studente era Gianluca Scamacca?
“A scuola ho sempre fatto casini. Un giorno ho tagliato l’elettricità in tutto l’edificio”, racconta divertito Scamacca che tra i banchi non era esattamente uno studente modello. Complice una realtà difficile, l'adolescenza di Scamacca è fatta di alti e bassi, spesa tra la periferia romana e gli allenamenti di calcio nelle giovanili della Roma. Lui stesso si descrive come un vero attaccabrighe, e solo il calcio è riuscito a salvarlo da certi ambienti. All’età di 16 anni la Roma lo ha ceduto al PSV per 270mila euro: “L’Olanda è una scuola di calcio. È stata una decisione coraggiosa di cui non mi pento. Se facevo un colpo di tacco mi chiedevano se volevo imitare Ibrahimovic. Mi vedevano strano. E non capivo che per andare a prendere un gelato da loro dovevo dirlo dieci giorni prima”.
Perché l'attaccante ha tagliato i ponti con la famiglia
Nonostante fosse un altro mondo, l'attaccante non ha faticato a integrarsi. Le sue avventure lo hanno portato lontano dalla strada, e da certe influenze che – a suo dire – lo avrebbero compromesso. Per questo Scamacca ha rivelato di avere tagliato i ponti sia con il nonno paterno che con il padre. Il primo era stato arrestato per aver minacciato con un coltello i clienti del bar che aveva in gestione, mentre suo padre per aver distrutto con una spranga di ferro diverse auto di dirigenti della Roma a Trigoria: “Vedo molto poco mio padre. La mia famiglia è composta solo da mia madre e mia sorella”, ha spiegato il centravanti.