
Entrato in gara, al seguito di numerose polemiche, il rapper romano Antonio Signore, in arte Junior Cally, si è esibito senza maschera durante la seconda serata del Festival.
Nonostante questo, il cantante sarà sul palco dell'Ariston per partecipare al Festival di Sanremo 2020.
Junior Cally a Sanremo 2020 con "No Grazie": il video
Rivedi l'esibizione di Junior Cally durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2020.[ytbvideo]gn61MFuMMZI[ytbvideo]
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Junior Cally, No grazie: testo e significato Sanremo 2020
Antonio Signore, in arte Junior Cally, classe ’91, si racconta per la prima volta nel suo libro “Il Principe” nel quale parla della sua adolescenza, vissuta tra mille difficoltà:” È meglio essere temuto che amato”. Una fase della sua vita durante la quale ha convissuto, nella periferia romana, con una presunta leucemia che poi si rivelò non essere tale ma che lo segnò a tal punto da riscontrare successivamente un disturbo ossessivo compulsivo della personalità.Come si può leggere nel testo, il brano presenta tanti riferimenti alla politica attuale. L’artista si scaglia in particolare contro i politici italiani, a cui dedica i versi “Odio il razzista che pensa al Paese ma è meglio il mojito” e“Il liberista di centrosinistra che perde partite e rifonda il partito”.
Ecco il testo della canzone.
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Ogni mattina
Avrà l’oro in bocca
Finché ho i soldi nascosti nel letto
Con la resistenza
Alla dittatura
Del politicamente corretto
Il mio sogno è quello di arrivare in alto
Senza spendere i soldi di un altro
Faccio cattivo viso
A buon gioco
E anche se sono bello
Non piaccio
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Spero si capisca che odio il razzista
Che pensa al Paese ma è meglio il mojito
E pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito
Si chiedono “questo da dov’è uscito?”
Dal terzo millennio col terzo dito
Parlare di eccesso non è eccessivo
Sono il fuori programma televisivo
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Giuro la smetto con sta storia del rap
Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex
Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man
Insultare tutti sì ma solamente sul web
No grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Antonio Signore: un ragazzo semplicissimo
“In molti diranno:” Ma chi è questo?”. Io sono un ragazzo semplicissimo che ha un sogno nel cassetto e va a prenderselo”. La gioia di questo suo primo Sanremo è controbilanciata dal dolore fisico: ”Mi sono rotto una vertebra e due costole in un incidente. Passerò sei mesi di sofferenza, ma ora sono felice perché sul palco porto “No grazie”, un brano ultra rap, antipopulista, folle. Il mio ritratto, con e senza maschera. Mi rappresenta al 100 per cento”.