
Ormai Disney ci ha preso la mano con i live-action, tanto è vero che per ogni suo cartone animato di successo, in questi ultimi anni, è stata fatta la trasposizione cinematografica.
Il 21 agosto 2019, proprio mentre il suo precedente animato del 1994 compiva 25 anni, è approdato nelle sale italiane il live-action del Il Re Leone, uno dei classici Disney più amati di sempre da grandi e piccini.
Il cartone animato del 1994, ambientato nella savana, che racconta la storia del piccolo Simba è sicuramente tra i racconti della Disney più amati e, considerando l'impatto emotivo che suscitò e ancora suscita negli spettatori, non stupisce che alla sua apparizione nelle sale americane il 19 luglio 2019, dopo un solo mese dall'esordio, il film abbia incassato ben 1,3 miliardi di dollari, superando il record che era stato raggiunto da un altro film d'animazione firmato Disney-Pixar, ovvero "Frozen-Il regno di ghiaccio", che aveva sfiorato quasi un miliardo e trecento milioni di dollari. Ma quali sono le ragioni del suo successo? E quali sono i limiti rispetto all'originale Disney?
Le ragioni del successo de Il Re Leone : il realismo e la colonna sonora
Quando sono state diffuse le prime immagini e il primo trailer de Il Re Leone, il muso del leoncino destinato a diventare sovrano della savana aveva commosso più di una persona, esattamente come succede di fronte a qualsiasi cucciolo. Ciò accade perché il film è girato interamente in computer grafica: la tecnologia utilizzata dal regista Jon Favreau è rivoluzionaria a tal punto da rendere il disegno così realistico da convincere che gli animali siano reali, conferendo un effetto simile a quello dei documentari.La musica e la colonna sonora sono senz'altro uno dei punti di forza de Il Re Leone del '94, tanto che il film vinse due Oscar in quelle categorie. Le canzoni sono state trasferite anche nel remake cinematografico. Nella versione originale troviamo le voci incredibili di Childish Gambino e Beyoncé, mentre nella versione italiana i brani vengono magistralmente interpretati da Marco Mengoni e Elisa.
I limiti del live-action: mancanza di humour e poca magia
Il live-action purtroppo non riesce a ricreare quello spirito di leggerezza, riscontrabile nel cartone originale, dato da alcune scene e determinati personaggi particolarmente divertenti. Tra questi, l’uccelletto Zazu, che nella versione originale è un volatile irriverente e spassoso, perde molto del suo spazio ed è un peccato. Allo stesso modo, l'iconico duo Timon & Pumbaa pur mantenendo l’allegria che li contraddistingue, appaiono un po’ sottotono, per cui le loro gag risultano slegate alla narrazione.L’incredibile qualità della computer grafica, che riesce a disegnare gli animali in maniera così realistica da farli sembrare veri, priva però i personaggi di quella umanizzazione che contribuiva alla magia del cartone. Non ci sono più le espressioni buffe dei cuccioli alle prese con la scoperta del mondo e via dicendo: i personaggi perdono così molto il carattere, l’energia e l’emozione che hanno dato vita a Il Re Leone originale.
Gianluca Daluiso