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di paolodifalco01
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eurovision torino

E’ finalmente arrivata l’ufficialità: l’Eurovision Song Contest 2022 si terrà a Torino. Lo show canoro europeo, infatti, dopo il trionfo dei Maneskin nell’edizione di quest’anno a Rotterdam era destinato a tenersi in Italia perché il regolamento del Contest prevede che l’edizione successiva si tenga nel Paese d’origine dei vincitori.

Per questo durante l’estate la Rai aveva aperto alle candidature delle singole città dotate dei requisiti necessari per ospitare l'evento non sportivo più seguito al mondo. La città di Torino è quindi stata scelta tra Milano, Bologna, Rimini e Pesaro che avevano passato la prima selezione dalla quale invece erano state escluse Roma, Genova, Alessandria, Sanremo, Acireale e Palazzolo Acreide.

Eurovision 2022: la candidatura di Torino e le motivazioni

Ad annunciare la candidatura di Torino era stata la sindaca Chiara Appendino lo scorso 23 maggio sottolineando che la città era già stata in passato un’importante vetrina internazionale e che l’Eurovision era una grande opportunità da cogliere al volo per la possibilità di avere “centinaia di milioni di spettatori, visibilità mondiale della nostra Torino e indiscutibili ricadute economiche: la nostra città ha tutte le carte in regola e riteniamo sia la migliore opzione in campo su cui far ricadere la scelta”.

La candidatura della città era stata anche motivata dalla grande offerta di strutture che offre il capoluogo piemontese: la stessa Appendino aveva fermamente sostenuto la disponibilità di “spazi con capienze adatte in pieno territorio cittadino e facilmente raggiungibili”, la grande offerta ricettivain grado di accogliere le migliaia di persone che l'evento saprà attrarre” e l’esperienza nell’organizzazione di eventi internazionali grazie alla quale “Torino è recentemente diventata hub Ryanair, garantendo ancora più collegamenti aerei tra Torino e il resto del mondo”.

Eurovision 2022: Roma bocciata

A presentare la candidatura per ospitare l’evento era stata anche la sindaca Virginia Raggi che subito dopo la vittoria della band romana aveva scritto: “Quella dei Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022 e Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida”.
Ma gli addetti alla supervisione dell’organizzazione dello show, i tecnici dell'European Broadcasting Union (Ebu), hanno bocciato il Palazzetto dello Sport per la mancanza dei requisiti necessari per ospitare l’evento.

Quanto costa la produzione dell’Eurovision?

La produzione dello show canoro più seguito al mondo è particolarmente complessa e dura 9 settimane: sei sono quelle di esclusivo lavoro che precedono l’evento, due per lo show e una per il dopo. In totale saranno oltre mille i giornalisti internazionali accreditati che, stando al bando, devono avere un’unica sala stampa e oltre 40 invece le delegazioni che arriveranno da tutta Europa.

Il costo totale della produzione per la Rai si aggira intorno ai 26 milioni e bisogna anche considerare la ripercussione che un palcoscenico del genere potrà avere nella valorizzazione del territorio italiano dato che la sola serata finale in media viene seguita in diretta da 200 milioni di telespettatori.

Chi condurrà l’Eurovision?

Scelta la città resta ancora da sciogliere il nodo dei conduttori: nonostante la smentita è stata infatti confermata l’indiscrezione lanciata in diretta da Gabriele Corsi nel suo programma a Radio Deejay secondo la quale a condurre la kermesse musicale sarebbe stato Mika. Secondo altre indiscrezioni, ad affiancarlo nella conduzione dovrebbe esserci Alessandro Cattelan.

Paolo Di Falco